Lite di condominio per la bandiera della pace: «E' indecorosa, va tolta dal giardino»

L’assemblea di condominio di Conegliano ha chiesto a Francesca Nicastro, 46 anni, di far sparire la bandiera

La bagarre in assemblea di condominio per la bandiera della pace
di Mauro Favaro
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Giovedì 31 Marzo 2022, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 16:50

«La bandiera della Pace è indecorosa». È questa la motivazione che ha spinto l’assemblea di condominio a chiedere a Francesca Nicastro, 46 anni, di far sparire la bandiera multicolore che aveva esposto in giardino, dove sventola anche quella dell’Europa. È accaduto nelle palazzine di via Ferrera a Conegliano. L’insolita domanda è uscita dalla riunione andata in scena lunedì.

Bandiera della pace, lite e accuse

 

«Sono rimasta stupita quando una condomina ha preteso, in modo piuttosto deciso, che togliessi le bandiere dal giardino, perché, a suo dire, inficiano il decoro condominiale – racconta la diretta interessata – e sono rimasta ancora più stupita che tutti i partecipanti fossero d’accordo con lei.

Anzi, una proprietaria del condominio di fianco del mio ha detto che è giusto toglierle perché a lei erano stati fatti levare i pomodori: come se bandiere e pomodori fossero la stessa cosa».

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DISCORDIA
Fa un certo effetto inquadrare la bandiera della Pace come un punto di discordia. Ma tant’è. «Le due bandiere, quella della Pace e quella dell’Europa, sono appese in giardino da quasi tre anni e nessuno aveva mai avuto nulla da ridire – conferma la 46enne, tra le altre cose presidente dell’associazione Mfe di Conegliano e Vittorio Veneto – ora, con una guerra sanguinosa ai confini dell’Unione Europea e il valore della pace da difendere, agli occhi di qualcuno risultano indecorose».

Il pensiero inevitabilmente corre subito a quanto sta succedendo in Ucraina. E non solo. Tecnicamente, il giardino in questione è di proprietà condominiale, ma ad uso esclusivo. Nicastro comunque non ha alcuna intenzione di levare le bandiere. «Ci sono rimasta male e poi mi è salita la rabbia. Sono convinta che per costruire una comunità pacifica i bisogni di tutti debbano essere ascoltati e accolti – mette in chiaro – i propri bisogni, però, per trovare accoglienza da parte degli altri vanno espressi con sensibilità e non imposti con la clava. Se la signora invece di sollevare il caso in assemblea condominiale, trasformandola in un’arena sanguinolenta, mi fosse venuta a parlare, avrebbe trovato ascolto, comprensione e avremo trovato una soluzione che soddisfaceva i bisogni di entrambe».

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LA RIFLESSIONE
«La vicenda mi ha aperto gli occhi su un problema enorme: come vengono gestite queste riunioni – conclude Nicastro – gli amministratori hanno un ruolo molto delicato e dovrebbero favorire le buone relazioni tra i condomini, come recita peraltro il loro codice deontologico. Mi muoverò per diffondere la comunicazione non-violenta e la sociocrazia tra questa categoria di professionisti, affinché siano in grado di proporre e gestire riunioni condominiali consapevoli, in cui le persone siano messe nelle condizioni, al di là dei loro limiti personali, di dare il meglio di sé». 

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