Il Tricolore compie 227 anni, Mattarella: «Simbolo dei valori di libertà e democrazia». Ecco come è nata la bandiera italiana

Il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia veniva proclamato lo stendardo verde, bianco e rosso come simbolo della Repubblica Cispadana. Meloni: "Onorarlo è custodire le nostre radici"

Sergio Mattarella al Quirinale
di Andrea Bulleri
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Domenica 7 Gennaio 2024, 18:10

Un simbolo che "unisce il Paese", una bandiera che "incarna le nostre radici". E nella quale si identificano "gli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale" contenuti nella Costituzione. Compie 227 anni il tricolore italiano, lo stendardo della Repubblica "verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni", come recita l'articolo 12 della Carta che, nel 1948, confermò il simbolo dell'Italia. 

La storia della bandiera

Era infatti il 7 gennaio 1797 quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, riunitosi a Reggio Emilia (dove oggi non a caso sorge il Museo del Tricolore), su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni decretò "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". La bandiera italiana nasce infatti come bandiera militare: fu proposta  per distinguere il contingente italiano all’interno dell’esercito di Napoleone, nelle repubbliche Cispadana e Cisalpina, sul modello dello stendardo a tre bande verticali francese. Al blu, però, si sostituì il verde, colore delle uniformi della Guardia civica milanese, quindi simbolo dei volontari che combattevano per l’Italia.

Sulla scelta dei colori esistono per la verità diverse teorie, anche se tra gli storici non c'è accordo (e in generale si ritiene che non esista una motivazione specifica per la scelta del bianco, rosso e verde).

Una, piuttosto ricorrente ma in realtà poco accreditata, vuole che il rosso sia passato in seguito a simboleggiare il sangue sparso per l'unità d'Italia, il bianco la purezza della fede, il verde la speranza, spesso coltivata e poi delusa prima che si riusicisse a riunificare il Paese. Più accreditata la versione secondo cui lo stendardo bianco rosso e verde, adottato anche dalla Legione Lombarda per affiancare l'esercito di Napoleone, adottò i colori radicati nel patrimonio collettivo di quella Regione: il bianco e il rosso dell'antichissimo stemma comunale di Milano, il verde dal colore della Guardia civica milanese. Mentre negli anni successivi, all'inizio dell'Ottocento, pian piano la bandiera fu percepito non più come segno militare, ma come simbolo del popolo, delle libertà conquistate e quindi della nazione stessa. Con la sconfitta di Napoleone, nel 1814, il Tricolore fu abolito. Ma restò nella memoria degli italiani e più volte fu innalzato contro gli austriaci, finché nel 1848 fu adottato nel regno di Sardegna dai Savoia, che vi inserirono il loro scudo al centro. Da lì la bandiera non sarebbe più stata abbandontata: con l'Unità d'Italia diventò il simbolo del Regno. E dopo la proclamazione della Repubblica nel 1946, l'unica modifica fu l'addio allo scudo dei Savoia. 

Il messaggio di Mattarella

Un evento, il "compleanno" del tricolore, celebrato dalle istituzioni e dalla politica. «Ricorre oggi il 227esimo anniversario della nascita, per volontà del Parlamento della Repubblica Cispadana, riunito a Reggio Emilia, del primo Tricolore rosso, bianco e verde», è intervenuto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Radicandosi nelle tappe della storia d'Italia, è giunto sino ad oggi, simbolo della Patria. La Costituzione - prosegue il capo dello Stato - afferma, con l'articolo 12, il Tricolore come Bandiera della Repubblica, emblema del nostro Paese. In essa si identificano quei sentimenti di coesione e identità nazionale e quegli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale e rispetto dei diritti dell'uomo che sono le fondamenta della nostra comunità e animano la coscienza civile nelle sue varie espressioni. Del Tricolore - aggiunge Mattarella - patrimonio di storia e cultura, andiamo, giustamente orgogliosi. In esso si riconoscono le concittadine e i concittadini stimolati nell'impegno di rendere vivi i valori della Costituzione. Viva il Tricolore, viva la Repubblica». 

«Custodire le nostre radici»

Anche la premier ha voluto ricordare l'anniversario: «Nella Giornata Nazionale della Bandiera celebriamo il nostro Tricolore, che da 227 anni ci accompagna», il commento di Giorgia Meloni. «Con orgoglio ne omaggiamo i più alti valori, perché onorare la Bandiera italiana vuol dire anche conservare e custodire la nostra storia e le nostre radici. Viva la Bandiera italiana. Viva l'Italia». Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, «commemorare la bandiera italiana significa riaffermare i valori di solidarietà e unità nel segno della Costituzione Repubblicana», e «conferire il giusto tributo ai principi costitutivi del nostro Stato». Così come è necessario «rendere onore a chi per il Tricolore ha sacrificato la propria vita». Aggiunge il presidente della Camera Lorenzo Fontana: «Le nostre radici sono testimonianze preziose del passato e, come tali, vanno custodite e coltivate a beneficio degli italiani del presente e del futuro. La Festa di oggi è anche l'occasione per evidenziare il valore inclusivo dei simboli del Paese». 

Tanti i commenti anche tra i leader politici. Da Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri di Forza Italia («Il Tricolore non é solo un simbolo ma rappresenta anni e anni di storia, l'identità più profonda del nostro Paese che ritroviamo ogni volta che guardiamo un dipinto o un monumento italiano») a Matteo Renzi di Iv e Daniela Ruffino di Azione, da Fabio Rampelli di FdI («onoriamo il nostro senso di appartenenza nazionale») a Marwa Mahmoud del Pd («La nostra bandiera - commenta l'esponente dem - ci deve far riflettere sui valori di unità, democratici e antifascisti, ci deve portare a trovare ispirazione nelle generazioni che l'hanno difesa, spesso a costo della loro vita, per permettere a noi di vivere a pieno la libertà e l'uguaglianza»).

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