Lampedusa, cosa sta accadendo? Proteste e blocchi stradali contro la tendopoli. Domani arrivano Meloni e von der Leyen

Sull'isola arrivati 10.000 migranti in 4 giorni

Lampedusa, cosa sta accadendo? Proteste e blocchi stradali contro la tendopoli. Domani arrivano Meloni e von der Leyen
di Stefania Piras
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Sabato 16 Settembre 2023, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 01:12

Ora si invoca anche l'Onu. Perché la situazione a Lampedusa è esplosiva con numeri e contorni che superano abbondantemente le croniche e puntuali emergenze che si verificavano già in passato. In quattro giorni sono sbarcati circa 10.000 migranti. Sull'isola cresce anche la protesta fra i residenti guidati dal vicesindaco leghista che vuole bloccare l'intervento del governo, cioè l'invio di tende e supporto da parte dell'esercito. Un intervento che è stato temporaneamente accantonato. «Basta accogliere», è il refrain che arriva dall'isola.  

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Anche la premier Giorgia Meloni ha definito insostenibile la pressione migratoria ed è tornata a parlare di blocco degli arrivi che potrebbe realizzarsi «con una missione europea, anche navale». L'esecutivo ha promesso misure straordinarie tra cui il trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio (i Cpr, ex Cie)  fino a 18 mesi e ha incassato la solidarietà del presidente francese Macron e della presidente del parlamento europeo Metsola: entrambi sostengono che l'Ue debba essere unita nell'aiutare l'Italia. Sull'isola arriveranno domani, insieme, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e Meloni.

 

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L'isola scoppia.

Letteralmente. Il centro potrebbe contenere 400 migranti in tutto, mentre dentro sono stipati a migliaia. Ci sono migranti che ieri hanno scavalcato i cancelli dell'hotspot sperando di poter aggregarsi agli altri migranti in fila, in attesa di prendere gli autobus o i traghetti messi a disposizione per i trasferimenti nelle altre regioni italiane. Ci sono stati litigi e proteste tra le persone desiderose di salire a bordo e lasciare il centro. Ci sono state tensioni con le forze dell'ordine.

È una crisi umanitaria che miete costantemente vittime, quella dei migranti che raggiungono l'Italia. Basta ricordare la strage di Cutro in cui hanno perso la vita 91 migranti, fra cui 33 minori, e decine di persone risultano ancora disperse. Un neonato è morto ieri, subito dopo il parto avvenuto sul barchino con il quale ha affrontato la traversata in mare insieme ad altre quaranta persone tra cui la mamma. Diverse persone giungono ustionate, come un uomo sbarcato a Favarolo. Era sul solito mezzo di fortuna, partito da Sfax alle ore 2 di ieri, con altri 36, fra cui 10 donne e 2 minori e hanno riferito d'aver pagato da mille a duemila euro a testa per la traversata. Racconti così se ne sentono ormai a centinaia, da mesi. 

Video

Lampedusa, la protesta guidata dal vicesindaco leghista

E oggi, in soli quattro giorni, si contano quasi 10.000 arrivi. La tensione corre anche fra i lampedusani che, da anni, sottolineano le condizioni di vivibilità ridotte al minimo. Stamattina è scoppiata una protesta capitanata dal vicesindaco leghista Attilio Lucia. In queste ore gira un video in cui lui, con indosso la fascia tricolore, scandisce il rifiuto all'ipotesi che in una ex base militare vengano allestite tende e altre strutture logistiche utili a gestire l'emergenza. Con lui c'erano un centinaio di lampedusani: hanno bloccato una via ed è stato unterrotto il traffico verso il municipio, con diverse auto incolonnate e anche un'autogru. 

«Adesso basta, adesso basta, adesso basta!», ha urlato Lucia. «Lampedusa non può più sopportare tutto questo, non ce la possiamo fare»; «Lampedusa è nostra e non del governo o dell'Unione europea», ha continuato il vicesindaco. «Da oggi Lampedusa dice basta. I lampedusani sono stanchi, da oggi basta. Basta! Questa non è accoglienza, Lampedusa non può accogliere 200mila migranti. Lampedusa libera». Lucia è stato applaudito dai presenti. «Il Governo deve mettere due navi in rada - ha aggiunto non risparmiando attacchi contro il governo Meloni - . Il sindaco è da 9 mesi che lo chiede e ripete, Lampedusa deve essere bypassata. Questo è un governo fallimentare». 

Le tende, ha fatto notare il questore di Agrigento Emanuele Ricifari, servono per i poliziotti impegnati nella gestione dell'emergenza. «Ieri, così come nei giorni scorsi, le navi militari hanno fatto da schermo e hanno raccolto ogni giorno 800-1000 persone che non sono arrivate sull'isola, portandole direttamente o a Pozzallo o a Messina o a Reggio Calabria. Al momento abbiamo 1.600 persone a Porto Empedocle», ha spiegato ancora il questore sottolineando come sia ben presente il problema del sovraccarico dell'isola. 

 

«L'Europa non basta più»

Per affrontare la questione migranti «forse non basta neanche l'Europa per quello che sta accadendo in Africa. Serve addirittura un'azione forte a livello internazionale. Nato, Stati Uniti e Onu devono essere più presenti e devono essere parte della soluzione», dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha annunciato missioni in Francia e in Germania e che insiste nell'evocare un'operazione mirata di portata molto più ampia: una nuova operazione Sofia. 

La missione Sofia si è conclusa nel 2020 ed è stata la prima operazione militare di sicurezza marittima europea nel Mediterraneo centrale. Prevedeva pattugliamenti congiunti delle coste africane impiegando forze civili e militari, governativi e non governativi.

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