Ladro ripreso dalle telecamere (mentre ruba) vuole querelare la vittima del furto: «Ha diffuso il video»

Il bandito (denunciato a piede libero) minaccia insieme alla fidanzata una denuncia ai titolari dell’osteria Toni del Spin, “rei” secondo lui di averlo diffamato facendo circolare le immagini del furto

Ladro ripreso dalle telecamere (mentre ruba) vuole querelare la vittima del furto: «Ha diffuso il video»
di Maria Elena Pattaro
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Martedì 11 Luglio 2023, 16:43

TREVISO - I filmati delle telecamere parlano chiaro. E inchiodano il ladro alle sue responsabilità. Eppure il presunto responsabile (denunciato a piede libero) minaccia insieme alla fidanzata una denuncia ai titolari dell’osteria Toni del Spin, “rei” secondo lui di averlo diffamato facendo circolare le immagini del furto. Sembra la sceneggiatura di una commedia dell’assurdo. Invece è tutto vero. Il caso del ladro seriale incubo delle osterie trevigiane sta prendendo una piega surreale. «È lui che dovrebbe temere le conseguenze delle sue azioni visto che le immagini non lasciano dubbi - spiega Benjamin Sturlese, figlio del titolare di Toni del Spin - invece la sua ragazza, via social, minaccia azioni legali per le foto e i video che circolano e sostiene che il ragazzo non c’entra nulla. Lui stesso aveva cercato di contattarmi sui social. Ma noi non abbiamo mai fatto nomi pubblicamente. In questa storia siamo i derubati: dovremmo essere tutelati invece non solo il ladro è ancora libero ma ci lancia pure avvertimenti».

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L’IDENTIKIT
L’identità del ladro delle osterie è nota: il 27enne di origini marocchine era stato riconosciuto dal suo ex titolare dell’Osteria contemporanea mentre tentava un’incursione e pure nei filmati di Toni del Spin. È stato anche denunciato dai carabinieri per l’ultimo colpo, messo a segno all’osteria Rossetto di Paese, nella notte tra giovedì e venerdì.

Denunciato sì, ma a piede libero: il giovane ladro non ha nessuna misura restrittiva, almeno per ora. Ergo può continuare con le sue incursioni notturne, tra la rabbia e l’indignazione dei ristoratori. Ma adesso si è aggiunto un tassello in più in questa vicenda assurda: la minaccia di una contro-denuncia. Oltre ai danni, la beffa. «Spero che le autorità prendano provvedimenti» conclude Sturlese. Per il colpo all’osteria Rossetti, gli inquirenti avevano trovato riscontro nella refurtiva trafugata dal bancone e nascosta a casa sua (Gratta&Vinci, sigarette, accendini e un po’ di contanti).

Da qui era scattata la contestazione per furto. Erano state le telecamere a inchiodarlo: confrontandole con le immagini dei colpi trevigiani, i carabinieri si sono accorti che l’autore era lo stesso. Il cappellino e la bandana usata per coprire parte del viso non erano bastati a celarne l’identità. Nel caso delle scorribande trevigiane, gli inquirenti stanno raccogliendo prove e indizi che permettano di chiedere una misura cautelare a carico del ladro seriale. Altrimenti potrebbe continuare a colpire, come è successo a Paese. Si allunga quindi la lista dei locali svaligiati: almeno cinque, alcuni visitati più volte. Toni del Spin, l’osteria Contemporanea, l’osteria Rossetto e molto probabilmente anche la pizzeria Al Ritrovo e la pizzeria Pizza Elite, “visitate” nelle ultime settimane con modalità analoghe. 

IL COPIONE
Il copione è sempre lo stesso: il ladro, armato di piede di porco forza un infisso e in pochi minuti svuota il fondo cassa. A Paese ha alzato l’asticella, arraffando anche sigarette, Gratta&Vinci e accendini. Poi si è dileguato, incurante delle telecamere, come sempre. Il giovane ladro, che a quanto pare lavora in un locale, è un volto noto già noto alle forze dell’ordine e anche alla giustizia, visto che era finito in carcere per una serie di rapine commesse a Venezia da una baby gang. I ristoratori sperano che venga reso inoffensivo quanto prima. «È inaccettabile essere in balìa di questa gente - sbottava qualche giorno fa Alfredo Sturlese, titolare di Toni del Spin -. Se le autorità non faranno qualcosa dovremo provvedere da soli a tutelarci. Come? Ingaggiando dei vigilanti privati, per esempio. Lo proporrò alle associazioni di categoria». «Bene che i carabinieri lo abbiano denunciato per il colpo di Paese, ma non basta - aveva aggiunto il figlio Benjamin -. Non va lasciato libero sennò continuerà a fare danni».

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