Al posto di Luigi Cadorna, maresciallo d'Italia e figura della prima guerra mondiale, la strada sarà intitolata al medico di Emergency, Gino Strada. Una scelta «politica», dice la sindaca di Specchia, Anna Laura Remigi, che tuttavia ha già oltrepassato la soglia del palazzo di giustizia di Lecce. Sì, perché il nipote del Maresciallo d'Italia, il defunto Cadorna, ha deciso di sporgere querela e di opporsi all'archiviazione del procedimento, richiesta dal pm Erika Masetti. La camera di consiglio davanti al gip Silvia Saracino si terrà a breve, il 2 febbraio prossimo. L'accusa, contestata alla sindaca, a quanto si apprende, sarebbe quella di diffamazione aggravata. Non sarebbero piaciute al colonnello Carlo Cadorna, le esternazioni di Remigi che, nel dicembre 2022, annunciò di voler mutare il nome della via del centro. Per sostituire, disse, a una immagine «di guerra» quella portata nel mondo da un «uomo di pace».
LA STORIA
A precedere la denuncia penale, uno scambio di missive tra l'avvocato del discendente e il primo cittadino.
Il rifermento è all'uso di alcuni aggettivi, all'averlo definito - si sostiene - «cattivissimo stratega» e «responsabile dell'eccidio di decine di migliaia di soldati». In più altre notazioni biografiche giudicate non veritiere. «Manifesto sconcerto - aggiungeva l'avvocato Andrea Tirondola - anche a nome del mio assistito per il modo in cui un onesto servitore delle Istituzioni viene fatto oggetto di questo trattamento da parte di una amministrazione pubblica». Poi la formale querela. Stando ai resoconti storici Cadorna guidò le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall'entrata dell'Italia nel conflitto, il 24 maggio 1915, fino alla disfatta di Caporetto. Il nipote ha voluto tutelarne l'immagine e anche la targa apposta per ricordarlo, lo ha fatto per le vie legali. «Ribadisco l'intenzione di modificare l'intestazione della via - spiega la sindaca Remigi, che è assistita dall'avvocato Paolo Spalluto - è una scelta politica, che deriva da una serie di considerazioni e anche dalla lontananza di Cadorna dalla cultura salentina. Vogliamo lanciare un messaggio di pace e Gino Strada, come è noto, ne è veicolo. Un uomo la cui opera è patrimonio di tutti».