Davide Ferrerio, 20enne ridotto in fin di vita per uno sguardo a una ragazza. «Picchiato a calci e pugni»

Insieme all'aggressore c'erano anche due donne, accusate di favoreggiamento: «Hanno lasciato che lo picchiasse senza intervenire, abbandonandolo in una pozza di sangue»

Davide Ferrerio, 20enne ridotto in fin di vita per uno sguardo a una ragazza. «Picchiato a calci e pugni»
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Domenica 14 Agosto 2022, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 17:56

Un ragazzo di vent'anni di Bologna, Davide Ferrerio, è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, dopo essere stato aggredito giovedì sera da un 22enne che lo ha colpito a calci e pugni. E successo a Crotone, in Calabria, dove il giovane era in vacanza, scrive il Corriere della Sera.

 

Crotone, 20enne pestato e ridotto in fin di vita: cosa è successo

Davide, grande tifoso del Bologna, avrebbe voluto essere sugli spalti domenica prossima per il debutto casalingo dei rossoblù contro il Verona, grazie all'abbonamento comprato poco prima di partire per le vacanze.

Ma proprio mentre era in vacanza in Calabria, è avvenuta la disavventura che lo vede ora lottare per la vita in ospedale: 'colpa' di uno sguardo di troppo ad una ragazza, che ha scatenato l'ira del 22enne. Calci e pugni su tutto il corpo, poi il ricovero in ospedale e, per l'aggressore, il fermo della polizia.

 

Davide Ferrerio, la mamma: «Non voleva una storia con quella ragazza»

La mamma del giovane, Giusy Orlando, al Corriere afferma che «mio figlio quell'uomo non l'aveva mai visto, né aveva mai pensato di avere una storia con quella ragazzina. Qui veniamo tutti gli anni in vacanza, a questi posti siamo affezionati - aggiunge la mamma, originaria proprio di Crotone - dopo quello che è accaduto a mio figlio non so se avrò più la forza di tornarci. Penso a Willy Monteiro, non avrei mai pensato potesse accaderci qualcosa di simile».

 

La ricostruzione

Insieme all'aggressore c'erano anche due donne, accusate di favoreggiamento: «Hanno lasciato che lo picchiasse senza intervenire, abbandonandolo sul marciapiede in una pozza di sangue», le amare parole di Giusy, che ricorda anche ciò che suo figlio le ha detto mentre entrava nell'ambulanza. «"Mamma ti voglio bene", mi ha detto, poi ha perso i sensi». E nel segno della sua passione per il Bologna, la mamma ha fatto un appello al Bologna calcio: un messaggio, con una maglietta o uno striscione, per Davide in occasione della partita con l'Hellas. Perché forse la sua grande passione può aiutarlo a risvegliarsi e stare meglio.

La posizione della Regione

«Esprimo una netta condanna per questo gravissimo e inaccettabile episodio. La violenza - purtroppo le cronache di queste settimane estive, in giro per l’Italia, sono piene di situazioni analoghe - non è mai la soluzione per risolvere eventuali controversie. Chi la usa, in modo leggero e indiscriminato, comette un reato. E per l’aggressore di Davide mi auguro che ci sia una pena esemplare. Desidero inviare la sincera solidarietà della Regione alla famiglia Ferrerio e gli auguri di pronta guarigione al ventenne bolognese, pregando affinché questa brutta storia possa avere un epilogo positivo. La Calabria è la terra della bellezza e dell’accoglienza, e un delinquente non può sporcare l’immagine della nostra Regione. Come istituzione, siamo pronti a costituirci parte civile, al fianco della famiglia di Davide, nei procedimenti giudiziari che ci saranno contro l’aggressore”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

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