“Cosa farò dopo”, la preside del Farnesina: «I ragazzi ci chiedono di capire i loro talenti»

La preside del Farnesina e il valore dell’orientamento «Educhiamoli a vivere la voglia di successo in modo sano»

“Cosa farò dopo”, la preside del Farnesina: «I ragazzi ci chiedono di capire i loro talenti»
di Marina Frettoni, Dirigente scolastico liceo Farnesina
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Venerdì 20 Maggio 2022, 00:15

L’esigenza di orientamento nasce con la scelta del percorso di studi secondari, dopo l’Esame conclusivo del primo ciclo, fase in cui essa è avvertita soprattutto dalle famiglie alla ricerca della scuola secondaria superiore per i propri figli, primo settore della formazione che si articola in diversi indirizzi (licei, istituti tecnici e professionali); sono i genitori a svolgere un ruolo attivo in questa fase per i figli minorenni, utilizzando come   bussola  i risultati scolastici del primo ciclo, i consigli ricevuti dai professori della scuola di provenienza, ma soprattutto l’esperienza di altri genitori e le informazioni acquisite di prima mano ai cosiddetti Open Day delle scuole superiori del territorio.

Già in questa fase le scuole superiori “fanno orientamento”, con un ruolo importante nella definizione dei percorsi di vita delle ragazze e dei ragazzi; il  nostro istituto si impegna perciò nella definizione di un Piano dell’Offerta Formativa coerente,  concentrato sugli indirizzi – scientifico e musicale – nei quali vanta una consolidata esperienza, arricchiti da numerose e diverse proposte progettuali e di potenziamento, finalizzate allo sviluppo delle competenze chiave (alfabetica funzionale, multilinguistica, di cittadinanza, digitale, di consapevolezza ed espressione culturale, mediante simulazioni del Parlamento Europeo e dell’ONU,  certificazioni Cambridge IGCSE/ESOL,  concorsi e tornei, laboratorio teatrale e orchestrale, potenziamenti di discipline STEM ed economico-aziendale).

La domanda di orientamento permane durante il percorso di studi superiori; nel corso del triennio conclusivo essa proviene non più dalle famiglie, ma dalle studentesse e dagli studenti stessi, ormai vicini alla maggiore età e protagonisti delle scelte successive. In questa fase si tratta di tesaurizzare al meglio la formazione già avviata e le esperienze maturate e soprattutto di declinarle a livello individuale e personale.  “Che cosa farò dopo?” è in realtà una domanda che equivale alla ricerca di un senso pieno per la propria esistenza, in chiave psicologica, sociale, esistenziale; si basa sulla capacità di saper leggere la contemporaneità per immaginare il futuro, sulla consapevolezza dei talenti che la scuola aiuta a scoprire in se stessi, ma anche sui desideri di successo.

Questi ultimi, se vissuti ed affrontati in chiave solidale e sostenibile, come l’offerta formativa del liceo Farnesina li ha educati a fare, sono una molla motivazionale fondamentale; uno degli obiettivi dell’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica e delle esperienze progettuali vissute a scuola è proprio questo, sentirsi in ogni momento individui, ma inserirsi positivamente in un contesto di cittadinanza attiva.

Nel corso del triennio è necessario lasciare spazio ad una proposta diversificata: al Farnesina essa comprende la possibilità di scelta individuale, non di classe, tra i PCTO, insieme con alcune giornate di incontri e/o iniziative di orientamento, di confronto o di formazione di università pubbliche e private (La Sapienza, RomaTre, LUISS, Alma Mater Studiorum, per fare i nomi di alcune tra le più prestigiose).

Il liceo Farnesina conosce  le scelte professionali prevalenti nell’utenza, per poterne accompagnare e sostenere al meglio la formazione, senza escludere ovviamente la possibilità - ed anzi favorendola- che durante il percorso maturino scelte nuove, diverse rispetto a quanto programmato all’inizio del percorso formativo, o del tutto nuove; uno degli obiettivi ambiziosi che ci proponiamo è infatti fare della scuola un acceleratore di imprenditorialità, incrementando la dimensione laboratoriale della didattica, le discipline STEM, le competenze digitali, in modo da avvicinarci alle aspettative delle giovani generazioni e della società contemporanea, dando risposte innovative alla domanda di sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni - economica, sociale ed ecologica – indicate nell’Agenda 2030.  
 

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