Coronavirus, l'Umbria è la regione con il contagio più contenuto: il tasso di guarigione è al 74%

Il controllo con il termoscanner
di Italo Carmignani e Fabio Nucci
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Aprile 2020, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 14:02

PERUGIA Due nuovi decessi con il coronavirus in un giorno, col totale salito a 64: dal 7 aprile “nero”, col record di sei morti, era successo solo due volte. È l’unico neo nel cammino che vede l’Umbria progressivamente guarire dall’infezione, pur con il covid che resta in agguato. Sono infatti tre i nuovi casi certificati, 1366 il totale, ma a fronte di altre 1.109 persone testate e di 1.415 nuovi tamponi effettuati. A livello nazionale, il Cuore verde è il territorio dove il contagio resta più contenuto, presentando una variazione settimanale del +1,6%, pari a 22 nuovi casi. La diffusione settimanale del virus viaggia tuttavia ancora a due cifre in otto regioni, dal Piemonte (+19,4%) alla Lombardia (+10,1%).

Coronavirus: Buffagni, vice ministro dello Sviluppo: «Il bonus autonomi sale a 7-800 euro, favoriremo i meno ricchi»
Coronavirus, cosa chiedono gli studenti per fare l'esame di maturità durante la Fase2

L’ultimo decesso è avvenuto ieri mattina all'ospedale di Città di Castello dove ha perso la vita un uomo di 77 anni di Assisi positivo al covid-19, ricoverato dal 25 marzo. L’altro decesso è avvenuto venerdì al Santa Maria di Terni: si tratta di un settantacinquenne residente a Giove che dal 2 aprile era ricoverato in rianimazione.
Parallelamente, cresce il numero dei guariti arrivato a 905, con 38 persone in più “negativizzate” in un giorno: per la prima volta, considerando anche gli ex pazienti col tampone ancora positivi, il totale dimessi/guariti supera le mille unità (1.006). Aspetto che fa dell’Umbria la regione col più elevato tasso di guarigione, pari al 74%, davanti alla Valle D’Aosta, ferma al 60%. Ne consegue una discesa speculare degli attualmente positivi, che al momento sono 397, 37 in meno rispetto al giorno precedente, e dei malati che dal 19 marzo sono tornati sotto quota 300. Ieri erano 296, 112 ricoverati (18 in terapia intensiva), 184 trattati a domicilio.

A proposito di isolamento domiciliare, i soggetti in osservazione sono 1.081, un numero simile a quelli della prima settimana di marzo. Considerando coloro che sono usciti dall’osservazione, dall’inizio dell’emergenza coronavirus, in Umbria 15mila persone sono rimaste sotto la lente per 14 giorni per aver avuto contatti con un contagiato.
Parallelamente, prosegue lo screening della popolazione con 21.842 cittadini testati, 1.109 in più rispetto al giorno precedente. Con 248 casi ogni 10mila abitanti, si tratta di uno dei dati più elevati a livello nazionale (la media è 197); così come risulta tra le più basse l’incidenza di casi riscontrati rispetto al totale di persone sottoposte a test/tampone, pari al 6,3%, contro il 16,5% nazionale. Elevata anche la quantità di tamponi effettuati: alle 8 si ieri ne erano stati effettuati 31.939, 362 ogni 10mila abitanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA