Cacciatore spara a una donna. Il racconto di quei drammatici istanti: «Ho gridato, ma invece di aiutarmi è scappato»

Padova, la denuncia di Catia Bragagnolo: "Ero andato a recuperare i miei gattini"

Cacciatore spara a una donna. Il racconto di quei drammatici istanti: «Ho gridato, ma invece di aiutarmi è scappato»
di Luca Marin
4 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Ottobre 2023, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 10:43

CAMPOSAMPIERO (PADOVA) - Una donna che abita nella frazione di Rustega è stata colpita in pieno da un pallino sparato da un cacciatore, partito da un centinaio di metri di distanza dalla sua abitazione. L’uomo anziché soccorrerla ha fatto finta di nulla e si è dileguato nei campi. La brutta avventura è capitata sabato mattina a Catia Bragagnolo, 54 anni, residente in via Fossalta a Rustega di Camposampiero, ai confini con Trebaseleghe. La donna vive assieme alla madre e a un fratello. A raccontare quanto accaduto è proprio la stessa 54enne, suo malgrado protagonista involontaria della riapertura della stagione venatoria. «Sabato scorso nel sentire i primi spari mi sono allontanata da casa una decina di metri per recuperare i miei gattini – racconta Bragagnolo –. Sempre i cacciatori gli anni scorsi me ne hanno uccisi tre. Ho sentito in lontananza degli spari e mi sono preoccupata per i miei mici. Poi improvvisamente ho sentito un dolore atroce: ero appena stata colpita all’altezza del gluteo sinistro da un pallino. Mi sono girata di scatto e ho visto a un centinaio di metri di distanza che a spararmi era stato un cacciatore».

Cacciatori sparano dal parco fino ai balconi, paura vicino Roma. «Sono fuori dalle regole»

«Mi sono messa a urlare per il dolore, richiamando la sua attenzione, ma lui prima mi ha deriso e poi è scappato per i campi assieme a un’altra persona – prosegue la donna –.

Entrambi erano irriconoscibili. Ho chiamato immediatamente i carabinieri e una pattuglia della stazione di Piombino Dese è arrivata sul posto dopo più di un’ora, quando i due cacciatori si erano ormai allontanati. Non ho fatto denuncia perché alcuni amici mi hanno sconsigliata nell’intraprendere questa strada, ma provo tanta amarezza per quello che mi è successo e che potrebbe capitare a chiunque». Catia è arrabbiata perché i due uomini non le hanno prestato l’aiuto richiesto.

LO SFOGO

«Sono allibita perché ero vestita di rosa, ben visibile, e non sono trasparente – ha aggiunto la donna –. Come ha fatto a non vedermi? È ovviamente impossibile. Sono serena circa il fatto che non abbia fatto apposta, ma la cosa più sconcertante è che il cacciatore non sia venuto a sincerarsi delle mie condizioni e che anzi abbia in pratica negato il fatto, scappando come un codardo. Questo mi ha fatto ancora più male».

Cacciatori sparano nel parco archeologico e naturalistico dell'Inviolata, denunciati: finiscono davanti al giudice

LA SITUAZIONE

La zona dove abita Catia Bragagnolo ogni anno è teatro di caccia: subito dopo la sua abitazione ci sono distese di campi dove i venatori cacciano lepri, fagiani e qualche anno fa si è visto anche un cervo. Quattro anni fa alcuni militanti dell’associazione “Centopercentoanimalisti” avevano tappezzato via Fossalta con manifesti di avvertimento destinati ai cacciatori e in difesa dei gatti e degli animali domestici poiché erano spartiti numerosi gatti. L’accusa verso i cacciatori all’epoca era pesante: «Si divertono a uccidere, non importa chi – avevano scritto in un volantino gli animalisti –. Sono aguzzini di animali perché a differenza di pellicciai e allevatori che accampano scuse come il lavoro o la necessità di produrre cibo, i cacciatori sbandierano le loro “prodezze” e se ne vantano. Spesso uccidono animali protetti e da affezione». Bragagnolo prende le distanze da simili affermazioni ma tiene a sottolineare il pericolo che i cacciatori possono rappresentare. «Premetto che personalmente sono contro la caccia ma so che è legale – afferma –. Credo però che le regole vadano rispettate e che la sicurezza venga prima di tutto. Questo signore che mi ha sparato dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA