«Cambiare ambiente, lasciare la propria casa, soprattutto per i bambini più piccoli - spiega - può rappresentare un piccolo stress, causa di veri e propri sintomi che potrebbero simulare una malattia, ma che in realtà sono una risposta dell'organismo provocata dal cambiamento di ambiente. Perché i bambini, soprattutto quelli più piccoli sono abitudinari e hanno bisogno di alcuni punti di riferimento. Se li perdono avranno bisogno di un adattamento e in genere questi sintomi durano 5 giorni. Il sintomo più frequente è l'irritabilità con crisi di pianto nel bambino più piccolo. Altro sintomo frequente è il mal di testa, che fino a sei anni il bambino non riferisce come tale ma come giramento e pesantezza di testa, oppure come malessere o svogliatezza, seguito da dolore addominale, in genere intorno all'ombelico, stipsi o diarrea, facile affaticamento, insonnia, diminuzione dell'appetito, vomito. In genere - sottolinea il pediatra - questi sintomi durano al massimo 5 giorni e scompaiono in rapporto alla velocità di adattamento del bambino».
I genitori dunque , suggerisce Farnetani, «devono evitare due errori: il primo di allarmarsi subito alla comparsa di uno o più dei sintomi, il secondo di non portare il bambino al mare pensando che tenendolo 'riguardatò guarisca prima.
Al contrario, se sta al mare, che per tutti i bambini è un luogo di massima felicità, capirà presto che valeva la pena di cambiare ambiente».
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