Nella circolare verrà messo nero su bianco che la priorità agli sgomberi sarà data agli edifici pericolanti che hanno problemi evidenti di staticità e a quelli gestiti dalla criminalità organizzata.
L’operazione contro i Casamonica insomma ha fatto scuola e potrebbe così avviare una revisione della lista degli edifici da evacuare in possesso della prefettura. Questi sono considerati i criteri più oggettivi per agire: incolumità e incrocio con la criminalità.
I NOVANTA GIORNI
Due elementi che potrebbero far scendere dalla lista anche immobili come quello occupato da Casa Pound e altri che così diventerebbero meno prioritari. «Gli sgomberi diventeranno obbligatori entro un anno. Solo per alcune specifiche situazioni sono previsti novanta giorni di tolleranza», racconta chi ha visto la circolare ancora in fase di scrittura negli uffici. Anche l’ex fabbrica di Penicillina in via Tiburtina ha entrambi i requisiti: è una struttura esposta a rischi di cedimento ed è diventata un covo di spaccio, dove si stoccano e si scambiano partite di droga ed è dunque crocevia di criminalità come più volte sottolineato anche dai residenti. Il Comune intanto ha censito dentro la struttura 157 persone e tra ieri e oggi sono state prese in carico già una ventina di persone. «Siamo in una fase particolare in cui la normativa sull’accoglienza sta cambiando», aveva sottolineato nei giorni scorsi l’assessore Laura Baldassarre della giunta Raggi. Il Campidoglio sta studiando anche un sistema efficace per evitare una nuova occupazione. Si pensa quindi di proteggere lo stabile con recinzioni ma anche con un presidio delle forze dell’ordine per qualche giorno.
Nella circolare verrà esplicitato anche a quali fondi devono attingere gli enti locali per poter assumere nuovi vigili. Un aspetto che a Roma Capitale preme molto per poter raggiungere gli ottomila agenti che prevede l’organico pieno.
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