«Subito dopo la chiusura della scuola, il 5 marzo – spiegano i genitori – abbiamo contattato le maestre per riuscire a recuperare libri, quaderni, risme e altro materiale. Ma nessuno ci ha mai autorizzato a farlo, tanto che con il passare dei giorni ci siamo visti costretti a scrivere più volte alla direzione, ottenendo come unica risposta il fatto che non era possibile provvedere alla restituzione del materiale».
Dopo un fitto scambio di mail dalle quali non trapelava soluzione, ieri, i genitori hanno deciso di segnalare il problema a Il Messaggero. Contattata telefonicamente, la preside dell’istituto comprensivo di Fara Sabina, Ileana Tozzi, ha ribadito «che fino al 10 marzo sono stati consegnati i libri a chi ne avesse fatto richiesta» e che «ora, viste le disposizioni governative è momentaneamente impossibile accogliere le richieste di recupero dei materiali». Si è detta però «al lavoro per eseguire la restituzione dei libri non appena il Governo si pronuncerà in merito alla ripresa parziale delle attività, predisponendo i pacchetti da riconsegnare così da evitare l’accesso di estranei all’interno dei locali scolastici».
Subito dopo, (nella mattinata di ieri 17 aprile) è stata pubblicata sull’homepage del sito dell’istituto la circolare numero 117 nella quale viene predisposto un iter per ottenere il recupero. «Si invitano i genitori – recita il documento - ad inviare a mezzo mail all’ufficio protocollo entro il prossimo 22 aprile all’indirizzo riic827009@istruzione.it la lista dei materiali richiesti specificando nome e classe frequentata dai propri figli».
La speranza è che tutto avvenga velocemente, garantendo quanto prima la possibilità agli alunni di Prime Case di studiare in maniera adeguata. Senza ricorrere a link on line o all’acquisto di nuovo materiale.
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