Se inizi a correre poi non ti fermi più

di Raffaella Troili
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Mercoledì 21 Maggio 2014, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 08:29
Non riesco a distinguere quelli che fanno jogging da quelli che corrono verso il Centro di Salute Mentale



@m4gny



Chi corre, lo fa anche per noi. Sappiatelo. Silvia la si può incontrare all’alba, più buio che alba veramente, su e giù per la Nomentana. Chiara invece va sulla Salaria, stanno lì sul ciglio della strada perché i parchi sono ancora chiusi. «Se non corro sono isterica», «se non corro sto male tutto il giorno, e poi non sai più farne a meno». Sono i runner, serve faccia tosta la prima volta, poi qualcosa ti scatta dentro, qualcuno scoppia a ridere e corre, corre come non ha fatto mai, più forte del dolore, degli impegni, della fatica. Sono intorno a noi, tanti. E diversi: i branchi nei parchi, i singoli che vedi spuntare in luoghi improbabili, strade chiuse, aggirano cassonetti e auto in sosta. Indossano canotte gialle, cappelli sgualciti, sentono la musica, sudatissimi, nello stesso istante in cui noi in cappotto e pieni di tossine, combattiamo freddo, traffico, ritardi e ci sembrano marziani. Non ci si improvvisa runner. Eppure circola la voce – a pochi metri dall’estate – che dopo il digiuno, se vuoi dimagrire c’è sola la corsa. Il dubbio si è insinuato «ma quelli che corrono la mattina prima di andare al lavoro, sono migliori di me?» (@Nicolettagrima2). Laura Maceroni su Facebook: «Che senso di libertà, il sangue che pulsa e riscalda tutto il corpo». Il cervello lavora meglio mentre corri, dice, «superata la fatica, circolano solo le endorfine». Si chiama state slow, stato di grazia. Fiato, gambe, c’è tutto. «La primavera che esplode, Vasco che mi incita, il maestro Morricone che mi fa immaginare di correre lungo un canyon, il Boss mi dà la carica, e l’endorfina mi gira nelle vene».



raffaella.troili@ilmessaggero.it