Dalla Nord un coro per i tifosi arrestati
«Liberate i nostri fratelli in Polonia»

Dalla Nord un coro per i tifosi arrestati «Liberate i nostri fratelli in Polonia»
di Alberto Abbate
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Martedì 3 Dicembre 2013, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 14:07
Il silenzio degli innocenti: Curva Nord ammutolita dalla “vergogna” polacca, niente tifo contro il Napoli. S'alza solo un coro: “Polonia Vaffa... Liberate i nostri fratelli”. Ancora 22 sono intrappolati a Varsavia: 18 verranno forse rilasciati dopodomani dietro cauzione, quattro rischiano di restare in carcere. A tempo indeterminato, il calvario continua. Così al grido biancoceleste, s'unisce ancora il Ministro degli esteri, Emma Bonino: «Ho chiesto al collega polacco Radoslaw Sikorski di adoperarsi affinché vengano messi in libertà, anche dietro cauzione, in attesa del processo. E mi è stato promesso il suo personale interessamento». Oggi il deputato polacco incontrerà Riccardo Guariglia, ambasciatore italiano a Varsavia. A Roma intanto proseguono le polemiche, interviene anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Sto aspettando un rapporto completo ma, a prescindere dal comportamento di qualche singolo, c'è stato un atteggiamento delle forze dell'ordine, che sicuramente ha mancato di rispetto alle norme più basilari». Centinaia di testimonianze di violenza gratuita, deportazioni, imboscate, maltrattamenti. Non solo fra i 149 fermati. Ci sono denunce da brividi, che congelano altri video pubblicati online dalle autorità polacche: si scorgono quattro-cinque esagitati contro i 149 scaraventati nei commissariati.



A mezzogiorno il caso sbarcherà a Montecitorio: all'ordine del giorno l'informativa urgente alla Camera, dopo il pressing di Fratelli d'Italia. Ventidue cittadini italiani in carcere a Varsavia, ma soprattutto ventidue figli della Lazio: il club e i giocatori pronti a donare insieme 50 mila euro per pagare le loro cauzioni. «Qualcuno della società sarebbe dovuto rimanere lì al loro fianco», urla però di rabbia, Giorgio, sotto la Farnesina. I tifosi, dopo il blitz di sabato all'ambasciata polacca ai Parioli, s'erano dati appuntamento lì, ieri pomeriggio alle 17, per un sit-in di protesta: duecento in principio, erano migliai a pochi minuti dall'inizio di Lazio-Napoli. Tutti con le fiaccole. Per lasciare accesa la speranza che questo viaggio horror abbia un atterraggio soffice.



Non placherà mica il dolore della perdita di papà Pietro, ma c'è una buona notizia per Mauri: ieri la prima udienza, fallito ieri il tentativo di conciliazione davanti al Tnas, secondo appuntamento il 21 dicembre per la fase dibattimentale. E forse addirittura per la sentenza definitiva: probabile lo sconto di tre mesi alla squalifica di 9 mesi per doppia omessa denuncia.
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