Quel vestito da eroe quasi lo soffoca. E' entrato nel cuore dei laziali, e non è la Lazio a stargli stretta: è il suo stipendio a non andargli giù. La scorsa Primavera, prima della gloria del “settantunesimo”, Lulic aveva rinnovato sino al 2017 a poco più di un milione (premi compresi). Le corteggiatrici gli offrono il doppio. Questione economica, ma anche ambizione: già dopo la cessione d'Hernanes, Senad aveva bussato alla porta del ds Tare con le valigie in mano. La risposta glie l’ha data Lotito: «Porta un'offerta da 18 milioni e sarai accontentato». Inamovibile o forse no: a 15 milioni – cifra comunque alta – il via libera. L'agente Kevin Fioranelli si muove da tempo: «Tante squadre lo seguono. Ci sono pochi giocatori in giro che possono ricoprire tutti i ruoli – spiegava già a novembre – e, questa sua duttilità tattica, lo rende molto prezioso per gli allenatori».
Guarda caso, rigioca il jolly, Reja: domani riscoprirà Lulic mezzala, due mesi dopo l'ultima volta nel derby di febbraio. La soluzione però era nata addirittura nell'autunno 2011, proprio dopo un'altra stracittadina (vinta 2-1): l'infortunio di Brocchi aveva costretto il tecnico goriziano a inventare Lulic mezzala il 23 ottobre 2011 contro il Bologna. Bingo: il bosniaco decideva la sfida con un siluro (deviato da Portanova) dal limite, dopo uno splendido assist di Cisse. Esordio da interno e primo gol in Italia. Senad iniziava una nuova vita, interrotta solo da un brutto stiramento, letale nel rush finale per la Champions: 27 presenze e 4 gol, il conto finale in campionato. Adesso Lulic tornerà mezzala, dopo l'ultima rete da cursore. Col Parma è entrato in tutte le classifiche della sfida: 1 assist, 1 rete, 1 assist sbagliato, 1 tiro sbagliato, tre falli inutili a centrocampo e tre palle perse. Da interno dovrà essere più preciso, correre e trasportare la Lazio in Europa League. Ultima missione, poi magari anche il suo futuro rivedrà Lulic.
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