Lazio, genitori disperati a Varsavia
«Liberate i nostri figli innocenti»

Lazio, genitori disperati a Varsavia «Liberate i nostri figli innocenti»
di Alberto Abbate
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Mercoledì 4 Dicembre 2013, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 18:36
Folla e attesa fuori dal carcere di Bioleka a Varsavia. C' chi non vede i propri figli da giorni e solo oggi avr un nuovo colloquio. Italia invece arrivano alla spicciolata altre testimonianze agghiaccianti: "Mi hanno fatto l'ispezione anale, come con i trafficanti di droga. Chiedevo acqua dicendo 'water, water!', ma niente... Hanno costretto un altro ragazzo a fare le flessioni nudo. Ho capito cos'è il terrore, io non dormo più la notte". Parla così il ventenne David D., con le lacrime agli occhi, dopo l'inferno polacco, a IntelligoNews. Sono 22 laziali (8 condannati) i fermati ancora in cella. La Nord aspetta il via libera (la certezza del rilascio) per volare a Varsavia con i soldi raccolti – 12 mila euro – per pagare le cauzioni. Domani potrebbe essere il giorno decisivo, anche perché il presidente del Consiglio, Enrico Letta, incontrerà il primo ministro polacco Tusk: “Vogliamo illustrare al nostro premier la gravissima situazione venutasi a creare dopo gli arresti del 28 novembre e chiedere al Governo un intervento ufficiale netto e risolutivo per riportare a casa immediatamente i nostri figli ingiustamente detenuti in Polonia”, scrive in una nota, Alessandro Coresi, portavoce dei genitori dei ragazzi detenuti a Varsavia. Stesso messaggio inoltrato da Giorgia Meloni, in una chiamata a Letta, e dal partito Fratelli d'Italia (due esponenti sono già a Varsavia).



Intanto, interviene ancora il Ministro degli esteri, Emma Bonino: “La ricostruzione formale dei fatti di giovedì, venerdì e sabato è arrivata questa notte – spiega a Radio Radicale - ma altri dettagli vanno chiariti. Chiediamo di avere risposte esaustive su tutti gli altri fermati, soprattutto sul corteo e gli incidenti di giovedì". Il tenente colonnello Jaroslaw, direttore del carcere di Bioleka a Varsavia, dove si trovano attualmente i 22 tifosi italiani, però tuona: "E' inutile alzare tutto questo polverone. A nessun detenuto è accaduto qualcosa di brutto, sono ben tenuti e ben curati, soggiornando in appositi siti creati per loro. Ci è stato chiesto dall'ambasciatore italiano di incontrare i detenuti e accogliamo la sua richiesta di poterci unire al gruppo per vedere come stanno". Anche Mariusz Mrozek, portavoce del capo della polizia di Varsavia, interviene però sulla questione: "La legge è uguale per tutti, siano cittadini stranieri o polacchi. Viene data la stessa razione di cibo, senza distinzione alcuna”.
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