Sul versante inglese, se non altro, l’Arsenal potrà opporre il desiderio di non voler pensare alla prossima annata già dal 12 marzo. Wenger sa bene che il piano della Premier League è ormai inclinato in favore del Chelsea: e, dunque, la Champions rimane l’ultima spiaggia possibile, l’estremo tentativo di coltivare una speranza. I londinesi però vanno a quarti di luna, un giorno proclamano una delle migliori manovre d’Europa, quello dopo tossiscono perfino al cospetto del più abbordabile dei rivali. Domani Wenger non potrà schierare lo squalificato Szczesny, il grimaldello della partita di andata, oltre che Walcott e Wilshere, e forse i convalescenti Kallstrom, Monreal e Ramsey: un’infermeria colma, una contingenza potenzialmente fatale. Giroud, quindi, avrà il compito di trascinare i compagni lungo la via della rimonta.
Gli altri match. Quanto alle sfide di mercoledì, il Barcellona cercherà di salvare la stagione, guadagnando l’accredito per i quarti contro il Manchester City, già ampiamente battuto in Inghilterra (2-0). Stanchezza incipiente, rigidità delle trame, incertezze tattiche latenti. Il Barça, insomma, fatica molto specie quando stenta a decollare sulle ali di Messi, di Iniesta e di Xavi, i fuoriclasse del gruppo. Il tempo dirà. Il Psg di Blanc, infine, riceverà il Bayer Leverkusen in una partita utile solo per le statistiche, ricordando il poker (4-0) calato dai francesi alla BayArena. L’appuntamento con i quarti, poi, sarà per il 1° aprile.
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