Violenze, scende a 25 anni l'età delle vittime

PROTOCOLLO La firma dell’intesa nei giorni scorsi in Prefettura
di Marco Barzelli
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Domenica 7 Maggio 2023, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 09:35


A Ceccano ben cinquantuno alunni del Liceo hanno scelto la formazione del Telefono Rosa Frosinone per la loro alternanza scuola-lavoro. La particolarità, oltre alla forte partecipazione, è che sono in gran parte maschi: quaranta. Il progetto "Più forti insieme" era partito prima della pandemia, coinvolgendo dodici ragazze. Due sono poi entrate nello staff, composto ormai da ventotto membri, metà volontari e metà esperti. Si è ripreso un percorso per l'acquisizione di competenze trasversali e la prevenzione dei comportamenti aggressivi. Alla fine i liceali, iscritti al quarto anno, realizzeranno elaborati da poter presentare anche agli esami di maturità. Quest'anno sta partecipando anche uno studente universitario condannato ai lavori socialmente utili per guida in stato di ebbrezza. Frequenta la facoltà di scienze infermieristiche, pertanto l'associazione presieduta da Patrizia Palombo ha deciso di inserirlo come formatore.

LA LEZIONE
Una lezione l'ha tenuta di recente anche Massimo Mangiapelo, autore del libro "Federica, la ragazza del lago", zio della 16enne di Alatri ammazzata dal fidanzato a Bracciano nel 2012. Nel mentre i ragazzi frequentano anche la sede di Telefono Rosa per conoscere la realtà. L'iniziativa è stata fortemente apprezzata in occasione del lancio in Prefettura del nuovo protocollo interistituzionale.
Presidente Palombo, tanti giovani in prima linea. Cosa si prova?
«Siamo rimasti senza parole. Ora, se il Liceo sarà d'accordo, intendiamo farli operare in un centro di ascolto all'interno della scuola. Vogliamo che siano i giovani, con le giuste basi, a parlare ai giovani. Tra ragazzi si parla, ci si confida, si dicono cose che non si direbbero agli adulti. Con il supporto del nostro staff riuscirebbero a far emergere casi di abuso o violenza. Il prefetto Ernesto Liguori, il questore Domenico Condello e il presidente dell'Ordine degli avvocati Vincenzo Galassi, intanto, ci hanno confermato che le loro porte sono aperte. Allora ho chiesto di aprirle ai cinquantuno ragazzi per entrare a contatto con le loro realtà».
Con cosa entreranno in contatto prossimamente?
«Conosceranno tra l'altro anche la "Green room", la stanza della Questura per l'ascolto protetto di minori e persone fragili, e il loro percorso terminerà con la scelta di una parte della violenza da approfondire in un convegno al Liceo. Li supporteremo, saremo la loro spalla, ma saranno loro a esporre le competenze acquisite ai loro compagni di scuola. Il Telefono Rosa Frosinone, ovviamente, è aperto al coinvolgimento di tutte le scuole interessate a sviluppare questo progetto».
A Ceccano, sabato scorso, una giovane donna è stata picchiata in auto da suo marito e poi ricoverata in pronto soccorso. Vi ha chiesto aiuto?
«No, non si è rivolta al Telefono Rosa Frosinone. Abbiamo appreso la notizia, ci siamo informati contattando il pronto soccorso, ma la vittima non ci ha coinvolto. Solitamente ci contattano direttamente dall'ospedale se decidono di affidarsi alla rete di protezione antiviolenza. Stavolta non so nemmeno se abbia trovato il coraggio di denunciare quanto accaduto. Purtroppo l'età delle vittime continua ad abbassarsi, le ultime hanno al massimo 25 anni, da inizio anno stiamo ricevendo dalle due alle cinque richieste di aiuto a settimana. Ultimamente una ventiduenne è stata letteralmente massacrata».
Al contempo l'atto vandalico sulla panchina contro la violenza sulle donne, una delle tre volute da Comune e Telefono Rosa nella villa comunale. Il sindaco Caligiore ha detto che «i vandali sono stati identificati con la videosorveglianza». Che ne pensa?
«Penso che possa essere più di un atto vandalico casuale, visto che le panchine riportano il numero d'emergenza della nostra associazione provinciale: 3486978882.

Potrebbe anche essere la risposta mirata di qualcuno direttamente interessato. Non si può dire ancora per certo che sia stata una bravata giovanile, ma di certo non è da escludere che sia una ritorsione contro il Telefono Rosa».

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