Rapper sorano arrestato con l'accusa di spacciare nel locale che gestisce. Si difende: «Erba solo per uso personale»

Rapper sorano arrestato con l'accusa di spacciare nel locale che gestisce. Si difende: «Erba solo per uso personale»
di Roberta Pugliesi
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Giovedì 28 Luglio 2022, 08:56


Rapper sorano arrestato con l'accusa di spacciare nel locale che gestisce in pieno centro. Lui si difende: «Non sono un delinquente, erba per uso personale». Resta il provvedimento del Questore che ha disposto anche la chiusura preventiva dell'esercizio pubblico per 20 giorni. Le manette ai polsi del giovane sono scattate nei giorni scorsi quando, durante un controllo effettuato dai poliziotti della Divisione Amministrativa e della Squadra Mobile della Questura, con la collaborazione del personale del Commissariato di Sora e della Guardia di Finanza, nonché con l'ausilio delle unità cinofile della Polizia di Stato, all'interno di uno stanzino del locale sono stati rinvenuti alcuni grammi di hashish e marijuana. Secondo la ricostruzione dei fatti diramata dalla Questura, in parte contestata dallo stesso arrestato, il trentenne è stato bloccato dopo una breve fuga e portato nel commissariato di via Firenze. Il rapper sarebbe anche è l'autore anche di controversi brani di rap in cui manifesta solidarietà alle persone colpite da misure cautelari per i reati in materia di stupefacenti. «Inoltre - hanno spiegato gli investigatori -, è emerso che di sovente il locale risulta essere ritrovo di pregiudicati oltre che fonte di disturbo per i residenti della zona. Si aggiunga che la titolare dell'esercizio pubblico (la madre, ndc), tra l'altro intestataria anche di altra attività, non è incline al rispetto delle norme». Nel 2020 infatti era stata sanzionata amministrativamente per violazione della normativa anticovid. La stessa, come ricostruito della Questura, non procedeva al pagamento e pertanto nel dicembre 2021 era destinataria di un provvedimento prefettizio di ingiunzione al pagamento e di chiusura accessoria per 5 giorni. Ma la stessa ha presentato ricorso. Nei giorni scorsi si è tenuta la convalida dell'arresto dopo che il trentenne era finito ai domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari lo ha convalidato ed ha rimesso il libertà il 30enne che però vuol dare la sua versione: «Premesso che non sono scappato e che sono stato sorpreso con un piccolo quantitativo di erba per uso personale, mi trovo additato come spacciatore o delinquente abituale. Eppure non ho nessun precedente penale a riguardo. In merito all'attività ed alle accuse infondate rivolte verso mia madre, con partita iva aperta da 40 anni dal 1982, penso che ci sia stata mistificazione solo per mettermi in cattiva luce. Infine riguardo la mia musica, diventata aggravante di accuse in materia di ordine pubblico e sicurezza, sono scioccato. I miei testi di denuncia sociale sono stati usati per colpirmi. Ma non siamo in un paese democratico e con libertà di espressione?».
 

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