«Le chat non possono sostituire i medici». A dirlo è il presidente dell'Ordine di Frosinone riferendosi al tema dell’Intelligenza artificiale in ambito medico
«Come ordine professionale - afferma Cristofari - prendiamo le distanze da queste iperboli e invitiamo gli organi di stampa ad una informazione più equilibrata, per il bene soprattutto dei nostri pazienti, che potrebbero essere tratti in inganno da affermazioni distorte che mettono a rischio la salute. La competenza può essere accettata sul linguaggio sanitario, e solo su questo, ma non certo sulla clinica, sulla diagnosi e sulla terapia collegata. Probabilmente le intelligenze artificiali sono in grado di rispondere a quiz medici, ma non hanno alcuna competenza clinica, nessun addestramento su casi clinici reali. Una calcolatrice fa le operazioni più velocemente di Einstein ma nessuno si azzarderebbe a paragonarli. Dire che la chat può essere paragonata a una semplice chiacchierata telefonica con un medico non solo è inesatto, ma anche offensivo per tutti i medici».
Da qui l'invito ai cittadini «ad evitare l’uso di tali applicazioni, ricordando che solo il medico può fornire le giuste indicazioni attraverso il contatto diretto con i pazienti».
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