Bimbo morto a Sora, chiesto il giudizio per 6 medici

Bimbo morto a Sora, chiesto il giudizio per 6 medici
di Stefano De Angelis
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Mercoledì 8 Settembre 2021, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 16:22

Per la morte prematura del piccolo Adriano, avvenuta nel 2017 nel nido dell’ospedale di Sora a quattro giorni dalla nascita, sarà il gup del Tribunale di Cassino a stabilire se mandare a processo sei medici oppure no. Lo deciderà nell’udienza preliminare fissata dal giudice Sodani per il 24 novembre. In sostanza dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero Chiara D’Orefice dopo che il gip Scalera, il 16 marzo scorso, con un’ordinanza, aveva respinto la richiesta di archiviazione della Procura e disposto l’imputazione coatta per i medici, gli stessi finiti sul registro degli indagati dopo il decesso del bimbo.
Nell’ordinanza il gip aveva chiesto al pubblico ministero di formulare il capo d’imputazione nei confronti del personale sanitario: l’ipotesi di reato sollevata dagli inquirenti è quella di omicidio colposo, la stessa contenuta nella denuncia presentata a suo tempo dai genitori del bimbo attraverso l’avvocato Edoardo Cacace. Ora la parola passa al gup: tra poco più di due mesi, dunque, in aula compariranno le parti.


LA TRAGEDIA
La tragedia che ha colpito una coppia della Val di Comino, la madre una professionista e il padre originario di Tivoli, coniugi residenti a Gallinaro, risale all’estate di quattro anni fa. Lui, il piccolo Adriano, viene alla luce il 17 luglio 2017 nel nosocomio Ss Trinità di Sora. Una gioia incontenibile per i genitori e per i familiari la nascita del bimbo.

Tutti non vedono l’ora di tornare a casa con lui. Soprattutto mamma e papà per iniziare una nuova vita, stavolta in tre. Ma il sogno di marito e moglie si infrange all’improvviso: quattro giorni dopo, infatti, il 21 luglio, nella notte tra giovedì e venerdì, il neonato viene trovato senza vita in una culla del nido del reparto di pediatria. La costatazione del decesso avviene alle 3.45. Per lui, nonostante i tentativi di soccorso, non c’è ormai più nulla da fare.


LA DENUNCIA
Un dolore immenso, uno choc per le famiglie. Una perdita troppo grande per la coppia, che ha fatto scattare la denuncia per cercare di avere risposte, spiegazioni sul decesso del figlio. Da qui è partita un’inchiesta, i carabinieri hanno acquisito la cartella clinica, sono stati indagati sei medici ed è stata effettuata l’autopsia sul corpicino. Dopo le indagini e gli accertamenti tecnici, la Procura di Cassino aveva chiesto l’archiviazione del caso. Il legale dei coniugi, però, ha presentato opposizione e il gip, dopo essersi riservato, ha accolto quest’ultima richiesta, stabilendo che la pubblica accusa formulasse l’imputazione. Nel provvedimento del gip del marzo scorso, tra l’altro, si citano le perizie mediche: si parla di “inconciliabile contrasto” tra le consulenze, quella redatta per conto della Procura e quella di parte. E si conclude ritenendo necessari altri accertamenti peritali.

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