Frosinone, persi 22mila giovani ma gli industriali puntano su di loro. Stirpe: «I 69 del Meccatronico tutti già assunti»

Ieri il presidente dell'Its, il capitano d'industria Maurizio Stirpe, ha consegnato 24 diplomi di Tecnico superiore

La consegna dei diplomi alla presenze del presidente Stirpe e del prefetto Liguori
di Stefano De Angelis
4 Minuti di Lettura
Sabato 23 Settembre 2023, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 09:39

Un’unica provincia, due facce della stessa medaglia. Da un lato la crisi demografica dei giovani, con tanto di allarme dei sindacati, dall’altro il pragmatismo degli imprenditori che, invece, scommettono proprio sui ragazzi per ridare linfa al territorio, anche sul fronte occupazionale. Il tutto mentre la Ciociaria si piazza nella top ten nazionale della decrescita della platea compresa tra i 15 e i 34 anni, passata da 115.754 del 2013 a 93.779.

Una flessione di 21.975 (19 per cento) nella fascia d’età, come sintetizzato dalla Cgia di Mestre che ha elaborato i dati, ritenuta maggiormente produttiva nell’ambito della sfera lavorativa.

Il dato del rapporto, che non solo per la provincia di Frosinone mette in luce un’urgenza, non è passato inosservato neanche ai sindacati.

I SINDACATI
«Sempre meno giovani e sempre più lontani dal mondo del lavoro. Una situazione, nel Lazio, per nulla incoraggiante se pensiamo che tra il 2023 e il 2027 il mercato occupazionale del Paese richiederà circa 3 milioni di addetti che dovranno sostituire chi avrà maturato il diritto di andare in pensione. Fra l’altro, bisogna considerare anche il fenomeno dell’abbandono scolastico, allarmante anche nella nostra regione».

Così la Cisl Lazio riporta in primo piano una questione particolarmente sentita, figlia anche di un drastico calo della natalità, e che potrebbe avere pesanti ripercussioni soprattutto nei piccoli paesi, quelli montani, molti a rischio spopolamento. C’è anche un altro aspetto, però: ancora oggi c’è chi decide di trasferirsi altrove per motivi di lavoro. «Più volte il nostro sindacato ha posto il problema dei giovani - ha spiegato il segretario generale della Cisl Lazio, Enrico Coppotelli -. La perdita di giovani è assai preoccupante perché taglia le gambe a una visione di prospettiva. Abbiamo spesso sollevato l’argomento senza, però, riscontrare da parte delle istituzioni quell’attenzione necessaria. Continueremo a farlo».

Poi Coppotelli prosegue: «Un minor numero di giovani implica anche una diminuzione della platea dei contribuenti. Nel Lazio occorre investire di più sulla scuola, sulla formazione e sul raccordo di tutto questo con il mondo del lavoro. Se non si rimette la persona al centro, sarà inutile continuare a parlare di rilancio e di sviluppo e sottolineare come la linfa sia rappresentata dai giovani».

IL PROGETTO DEGLI INDUSTRIALI
Nel frattempo, mentre la politica dibatte anche sul rischio deindustrializzazione della Ciociaria, c’è chi da alcuni anni ha deciso di promuovere direttamente una scuola per formare i giovani e dotarli di specifiche competenze. L’obiettivo? Fare in modo che siano già pronti per il mondo del lavoro, dunque per le sfide dell’innovazione tecnologica che attendono le aziende. È il caso dell’Its, Istituto tecnico superiore meccatronico del Lazio, nato nel 2019 su progetto di Unindustria Frosinone.

Ieri il presidente dell’Its, il capitano d’industria Maurizio Stirpe, nella location Fonte Bonifacio VIII di Fiuggi, ha consegnato i diplomi di Tecnico superiore per l’innovazione di processi e prodotti meccanici ai 24 studenti che hanno concluso il terzo biennio formativo. «Tutti - è stato spiegato - hanno ricevuto un’offerta lavorativa dalle aziende» della Ciociaria.

«Giunti alla partenza del quinto percorso del nostro Its - ha dichiarato Stirpe - abbiamo diplomato 69 ragazzi che sono stati tutti assunti dalle aziende del territorio». Stirpe, spiegando che la fondazione che sostiene l’Its è passata da 9 a 67 soci, di cui 44 aziende, ha annunciato novità: «Quest’anno saranno formate due classi, entrambe nella nuova sede della fondazione all’interno del polo didattico di Frosinone dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale».

Questi i corsi che partiranno: tecnico superiore per l’innovazione di processi e prodotti meccanici; specialista per la transizione digitale dell’industria manifatturiera e tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici; specialista per la transizione digitale dell’industria chimico-farmaceutica. Il bando resterà aperto fino all’11 ottobre, termine entro cui i ragazzi potranno chiedere di essere ammessi. «L’Its - ha concluso Stirpe - rappresenta un vero punto di collegamento tra il mondo della scuola e quello del lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA