Provinciali Frosinone, sei liste in campo tra sorprese e prove di conferma. Centrodestra, il ritorno dei partiti

Provinciali Frosinone, sei liste in campo tra sorprese e prove di conferma. Centrodestra, il ritorno dei partiti
di Stefano De Angelis
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Domenica 28 Novembre 2021, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 16:29


I partiti si riappropriano dei simboli, abbandonano la formula delle civiche e tornano protagonisti sulle scena politica o almeno ci provano. Si mettono in gioco e, soprattutto, si pesano tra equilibri e rapporti di forza.

È uno dei dati che emerge dal weekend di presentazione delle liste per le elezioni provinciali, che si terranno alla vigilia di Natale, il 18 dicembre. Sarà una sfida elettorale a suffragio ristretto, cioè senza la partecipazione dei cittadini. Questo in virtù delle riforma Del Rio, che circoscrive la platea dei possibili candidati ai sindaci e ai consiglieri comunali dei 91 Municipi ciociari. Saranno soltanto loro a votare. Soltanto loro possono aspirare a uno dei dodici scranni dell’aula di piazza Gramsci a Frosinone (sono 13 con il presidente, Pompeo -Pd-). Ne consegue che le dinamiche si delineano giocoforza all’interno degli schieramenti.

Oggi alle 12 scade il termine per depositare le formazioni in lizza per il rinnovo del Consiglio di palazzo Iacobucci.

Saranno almeno sei e per la seconda volta non comparirà quella del M5S: «Il Movimento non partecipa» hanno spiegato i pentastellati. Della competizione faranno parte il Pd, FI, FdI e la Lega, tutti con il proprio simbolo. A questi si aggiungono due civiche, “Provincia in Comune”, capeggiata dal vicepresidente uscente Luigi Vacana, e “Polo civico nuova realtà nazionale”, che fa riferimento all’area di Gianfranco Pizzutelli e in cui figurano anche i consiglieri comunali Alessandro Cardinali (Anagni), Alessandro Rea (Ferentino) e l’uscente Igino Guglielmi (Frosinone).


IL PD SENZA QUADRINI
A sorpresa per il Partito democratico non sarà della partita l’uscente Massimiliano Quadrini, sindaco di Isola del Liri. La lista dei dem è capeggiata dal primo cittadino di San Donato Val di Comino, Enrico Pittiglio (già candidato alla presidenza nel 2014), e include Gaetano Ranaldi (Cassino), Alessandro Mosticone (Sora), Antonella Di Pucchio (Isola del Liri), Angela Mancini (Santopadre), Giacomo Rossi (Villa Latina) e Benedetta Testa (Serrone). «È una lista molto forte, unitaria. Siamo fiduciosi e puntiamo a vincere» ha spiegato il leader del Pd, Francesco De Angelis.


IL CENTRODESTRA
Vuole conquistare un peso specifico in aula il centrodestra, in campo con i maggiori partiti della coalizione, ciascuno con una propria lista. Non sarà, dunque, come nella precedente tornata quando FdI e FI avevano stretto un’alleanza formando una compagine unitaria civica. Fratelli d’Italia è stato il primo a presentarla, ieri mattina. Capolista è il presidente uscente del Consiglio Daniele Maura (Giuliano di Roma), seguito da Stefania Furtivo (Pofi) e Rossana Carnevale (Pico), entrambe a caccia del bis. In corsa ci sono anche Riccardo Ambrosetti (Anagni), Sergio Crescenzi (Frosinone), Domenico Fagiolo (Frosinone), Andrea Lucidi (Serrone), Vanessa Pretola (Pontecorvo) e Serena Viselli (Ceprano). «Il nostro obiettivo è di affermarci come primo partito della provincia» ha sottolineato Maura.

Pronta anche la lista della Lega: tra i candidati spicca l’ex presidente della XV Comunità montana, Gianluca Quadrini, il più votato nel 2019.

In quella depositata da Forza Italia, invece, figurano Danilo Tuffi (Anagni), Salvatore Meglio (Sora), Gaetano Spiridigliozzi (Pontecorvo), Cristina Bragaglia (Patrica), Alessandro Sarrecchia (Pescosolido), Anna Serrecchia (Sant’Apollinare), Eleonora Tavani (Alatri), Patrizio Di Folco (Rocca d’Arce) e Chiara Evangelisti (Morolo).


Il corpo elettorale, dunque, sarà costituito soltanto dagli amministratori locali (1.144 gli aventi diritto). Si andrà alle urne con il sistema del voto ponderato. I Comuni, in base alla popolazione, sono stati suddivisi in cinque fasce e per ciascuna c’è una scheda di colore diverso: in sostanza il voto di un consigliere oscilla dai 287 punti (è il caso delle città di Frosinone e Cassino) ai 30 per i centri più piccoli.

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