Primi malumori nel centrosinistra dopo l'intesa programmatica siglata tra un'ala del Pd e la Lega per costruire la maggioranza intorno al neopresidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano. Quest'ultimo ha incontrato una delegazione del Terzo polo (Azione-Italia Viva), che parte da un presupposto: «Anche noi siamo stati decisivi per l'elezione con i voti ponderati dei nostri consiglieri comunali». Questo è quanto viene ribadito dello schieramento che vede alleati Calenda e Renzi, facendo leva sul fatto che il successo elettorale è stato determinato da poche schede, pari a 1.226 punti.
Ieri intorno allo stesso tavolo, a palazzo Iacobucci, si sono ritrovati Di Stefano, civico, il segretario provinciale di Azione, Antonello Antonellis e i sindaci di Isola Liri e Posta Fibreno, Quadrini (Azione) e Pantano (Italia Viva). Il Terzo polo, rivendicando parte del merito del verdetto delle urne, ha fissato i paletti. «Pieno sostegno all'agenda programmatica del neopresidente, ma l'accordo tra una parte del Pd e la Lega per consentire di portare avanti l'azione amministrativa lo consideriamo momentaneo, in attesa delle elezioni regionali - spiegano dal Terzo polo -. Questa intesa per quanto ci riguarda dev'essere transitoria.
Di Stefano nella sfida per la presidenza di piazza Gramsci era appoggiato dall'area del Pd guidata dal leader ciociaro del partito De Angelis, da sindaci, forze civiche, esponenti del Terzo polo e dall'ex Lega Gianluca Quadrini. Nell'assise provinciale, composta da dodici consiglieri, in virtù del patto di cooperazione Lega-Pd, ha i numeri per governare. Potrà contare sull'appoggio di metà assemblea: due rappresentanti del Pd vicini a De Angelis (Pittiglio e Mosticone), due della Lega (Amata e Pizzuti - di Alatri - che si accinge a subentrare per surroga), una del Polo civico (Cambone - sindaco di Colle San Magno - anche lei entrerà per surroga) e Quadrini del gruppo misto. Sette voti su tredici con quello di Di Stefano.
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