Radiologi sotto inchiesta, la Asl ora vuole i danni

Radiologi sotto inchiesta, la Asl ora vuole i danni
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 2 Aprile 2024, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 09:49

 

La Asl vuole costituirsi parte civile nel procedimento penale che riguarda cinque radiologi dell'ospedale "Santissima Trinità" di Sora accusati di una presunta truffa ai danni del sistema sanitario. L'incarico legale, per tutelare gli interessi dell'azienda sanitaria, è stato affidato all'avvocato Gabriele Picano.
Il pubblico ministero aveva chiesto l'archiviazione per i 5 radiologi, ma il gip ha respinto l'istanza e ha chiesto che si proceda con l'imputazione e la fissazione dell'udienza. Stando alle accuse i radiologi avrebbero fatto figurare ore in più di lavoro prestate durante il servizio di pronta disponibilità notturna, intascando così somme non dovute per diverse migliaia di euro.
Secondo il gip Massimo Lo Mastro nel corso delle indagini preliminari «sono emersi concreti elementi del reato di cui all'art. 640 comma secondo del Codice penale (truffa aggravata, ndr) a carico degli indagati per avere, agendo indipendentemente l'uno dall'altro, fatto figurare falsamente la loro presenza operativa nel reparto di radiologia dell'ospedale di Sora ed espletato servizio di pronta disponibilità notturna conseguendo indebiti profitti per lavoro straordinario non effettivamente prestato mediante artifici e raggiri consistiti nel non lasciare il reparto al termine dell'ultimo esame radiologico e trattenendosi in reparto senza che ve ne fosse alcuna esigenza, in violazione della normativa in materia di reperibilità che prevede che, cessata l'esigenza, il tecnico debba lasciare il reparto timbrando il cartellino segnatempo in uscita; di converso, gli indagati, si trattenevano senza fare nulla nel reparto diverse ore dopo l'ultima prestazione cumulando ore di pronta reperibilità (retribuite come straordinario nella misura del 30%), realizzando indebiti profitti in danno dell'ente pubblico Asl».
Il periodo finito nel mirino della magistratura è quello compreso va da novembre 2020 ad aprile 2021. Stando a quanto ricostruito dalla commissione Asl, in sei mesi i cinque tecnici avrebbero totalizzato complessivamente 919 ore di straordinario non dovute, per un costo di oltre 33.000 euro. Soldi per i quali l'azienda sanitaria si è poi attivata per recupero, dopo aver sanzionato i tecnici con brevi sospensioni dal servizio.
Nei giorni scorsi la Asl, in vista della nuova udienza preliminare, ha dato incarico all'avvocato Gabriele Picano per costituirsi parte civile nell'eventuale processo.

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