Derubata di 6.500 euro mentre chiude il negozio, proprietaria sotto choc: «Erano i risparmi per pagare le tasse»

Il negozio di calzature di Atina
di Irene Mizzoni
3 Minuti di Lettura
Sabato 22 Agosto 2020, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 09:30

Quei soldi la signora Giulia, titolare dello storico negozio di calzature che porta il suo nome, in via Della Vandra ad Atina, li aveva preparati per pagare delle tasse in scadenza. Seimila cinquecento euro. Li aveva messi all’interno di un borsello ben chiuso durante la mattinata di ferragosto, nella sua borsa.

Lei e suo figlio sabato 15 agosto avevano deciso di aprire il negozio per mezza giornata così da permettere a turisti e amici in vacanza nella Valle di Comino, di fare una capatina anche da loro prima di visitare le bellezze del posto. Dopo aver trascorso in serenità la mattinata di lavoro i due, madre e figlio, si sono separati: il figlio è andato via e la signora Giulia è rimasta in negozio ancora per qualche minuto per poter sbrigare le ultime cose.

«È in questo frangente, mentre stavo chiudendo il negozio, fuori dalla porta, che ho sentito che qualcuno si muoveva alle mie spalle: mi stavano sfilando il piccolo borsello che uso per lavoro e che tenevo custodito nella borsa che portavo al braccio. Per fortuna non mi sono voltata altrimenti sono certa che quel qualcuno avrebbe reagito e mi avrebbe fatto qualcosa. È stato un attimo. Io non ho capito subito cosa fosse accaduto. Così sono tornata a casa. Però avevo come la sensazione che qualcosa non andasse. Solo alcune ore dopo, controllando la borsa e non trovando né il borsello né i soldi, ho capito cosa fosse accaduto. Ho raccontato tutto a mio figlio. Mi sono ricordata di aver notato tre uomini fuori dal negozio poco prima della chiusura. Uno dei tre deve avermi rubato il borsello mentre ero intenta a chiudere il negozio. Erano senza dubbio dei professionisti, davvero è stato un secondo. Di certo ci controllavano come minimo da qualche giorno: è improbabile che abbiano agito proprio negli unici minuti in cui ero rimasta sola. In effetti abbiamo anche chiesto ai negozianti qui vicino e anche alcuni di loro ci hanno detto d’aver notato questi tre uomini, due di media statura e uno più alto e magro, non del posto che si aggiravano nei paraggi proprio quella mattina di ferragosto. Ci siamo rivolti alle forze dell’ordine sporgendo regolare denuncia. Spero che le indagini portino ad individuare queste tre persone. Io, dal canto mio, non nascondo che sono molto scossa, sono giorni che non dormo e devo dire che ho accusato anche un leggero malore. Del resto, questo non ci voleva proprio. Veniamo già da una situazione molto difficile per via del lockdown – ha detto la signora Giulia – Ora questo davvero non ci voleva. Quei soldi erano parte dell’incasso di tre mesi di lavoro e servivano per pagare le tasse. E’ veramente un duro colpo».

Le immagini delle telecamere presenti in zona potrebbero aiutare nello sviluppo delle indagini condotte dai militari della locale stazione dei Carabinieri, così come la testimonianza di persone che hanno riferito d’aver notato i tre uomini. «In trentotto anni di attività non era mai accaduto una cosa del genere – ha detto ancora la signora Giulia – E’ davvero un duro colpo per noi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA