File al Pronto soccorso, arriva il tutor per i pazienti in attesa

File al Pronto soccorso, arriva il tutor per i pazienti in attesa
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 30 Agosto 2019, 13:42
Un nome ancora non ce l'ha, ma volendo dargliene uno quello che viene in mente è tutor. Una sorta di guida con il compito di sorvegliare sui flussi dei pazienti al Pronto soccorso. È la nuova figura che la Asl di Frosinone intende introdurre con programma sperimentale della durata di cinque mesi a partire dal prossimo settembre.
TEMPI E COSTI
Il progetto è stato presentato dal direttore del Dipartimento emergenza accettazione, Ettore Urbano. Ieri è arrivata l'approvazione da parte della direzione sanitaria. Il programma, che ha lo scopo di velocizzare i percorsi diagnostici nel Pronto soccorso e nel reparto emergenza, prevede l'impiego di un operatore socio-sanitario per 6 ore nel turno della mattina e altre 6 ore in quello del pomeriggio.
Possono partecipare al progetto sia gli ausiliari con contratto a tempo determinato che indeterminato, con la precedenza per coloro che già afferiscono alle Unità operative complesse del Dipartimento di emergenza. La retribuzione prevista pari a 15 euro all'ora: dunque 90 euro a turno. Al mese, l'intero servizio, verrebbe a costare poco meno di 6mila euro, circa 12mila se si considerano i due Pronto soccorso di Frosinone e Cassino. Entro febbraio 2020 dovrà poi essere presentata uan rendicontazione sulle risorse effettivamente utilizzate.

L'ATTESA E GLI SPRECHI
Il compito di questa nuova figura è quello di prendersi in carico il paziente al momento del suo arrivo al Pronto soccorso e seguirlo durante la sua permanenza con l'obiettivo principalmente di ridurre i tempi e ottimizzare le prestazioni. Questo perché, scrive il dottor Urbano nella presentazione del progetto, «secondo uno studio inglese il 40% del tempo passato in ospedale è sprecato nell'attesa, a causa del cattivo coordinamento dei flussi». Gestire questi ultimi in maniera appropriata, consentirebbe di far risparmiare agli ospedali il 30% dei costi. Risorse che potrebbe essere investite sui servizi.
«La Asl di Frosinone - spiega Urbano - è intervenuta per abbreviare i tempi di chiamata dei pazienti attraverso il progetto di inserimento dei medici di famiglia nei pronto soccorso per i codici bianchi e verdi. I risultati, documentati con il sistema Gipse, sono pari a un dimezzamento dei tempi medi di attesa dai pazienti dal triage alla visita»
Resta invece, prosegue il direttore, il problema dei tempi di permanenza nei Pronto soccorso, che «sono rimasti invariati per mancanza di risorse idonee alla riduzione dei tempi di esecuzione degli esami, delle prestazioni strumentali e delle consulenze necessarie al trattamento dei pazienti».
La presenza di una figura con il compito di sorvegliare e gestire le varie fasi di permanenza dei pazienti, nelle intenzioni del progetto, potrebbe contribuire a individuare le criticità e ridurre i tempi morti.
 
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