«Le notizie di crisi internazionali sono sempre preoccupanti, però io credo che con l'annuncio dei modelli, per lo stabilimento Stellantis di Cassino ci siano tutte le condizioni di mantenere livelli occupazionali adeguati». A parlare è il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Lo fa a pochi chilometri di distanza dal sito pedemontano, a margine dell'inaugurazione del laghetto di San Giorgio a Liri.
La preoccupazioni per le sorti Fca Cassino Plant è molta. Nei primi due mesi dell'anno sono già andate perse il 40 per cento delle ore lavorative, 17 i giorni di stop, quasi cento nell'anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle. Buste paga decurtate e futuro incerti per le tute rosse del Biscione, nonostante la scorsa settimana il Ceo Tavares abbia rassicurato che «Cassino resterà la casa dell'Alfa».
Tuttavia non ha però dettagliato, nel corso del vertice al Mise, quanti e quali saranno i nuovi modelli per lo stabilimento che sorge ai piedi della millenaria Abbazia e che proprio quest'anno compie mezzo secolo.
L'insediamento produttivo risale infatti al 1972, con la produzione della Fiat 126.
Un esempio? La fabbrica di batterie di Fincantieri. Noi aiuteremo questo territorio non solo difendendo lo stabilimento ma costruendo intorno ad esso un habitat naturale sull'automotive, che è il presupposto per garantire il presidio e l'allargamento della produzione».
Eppure, nel silenzio, sono andati persi centinaia di posti di lavoro nelle fabbriche dell'indotto, alcune decine agli albori del 2022. Anche in questo caso il Governatore prova a guardare la situazione da un'altra prospettiva: «Proprio per questo - argomenta - il tavolo regionale è importante: noi siamo in una fase di transizione ma non credo di dismissione del settore produttivo. Siamo in una fase per fortuna espansiva rispetto a nove anni fa, quando ho iniziato a fare il presidente di Regione e non c'erano né risorse e né prospettive». Al bando gli allarmismi, dice Zingaretti: «Adesso ci sono problemi, ma in un Pil che cresce e in una parte del Lazio che ha la leadership regionale dell'export del mondo, si ha quindi una situazione viva».
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