Frosinone, edilizia in ripresa: luci e speranze. Più imprese e più occupati, massa salariale a 84 milioni

Frosinone, edilizia in ripresa: luci e speranze. Più imprese e più occupati, massa salariale a 84 milioni
di Stefano De Angelis
5 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Gennaio 2023, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 18:00

Il periodo buio è ormai alle spalle. Ora tutti gli indicatori del comparto sono in progressiva risalita, anche se i numeri sono ancora lontani dalla stagione precrisi che risale a oltre quindici anni fa, cioè al 2007-2008. C'è anche questo tra le luci dello scenario dipinto. Tra i timori, invece, ci sono quelli legati al ritardo nei pagamenti per le ristrutturazioni collegate al superbonus 110% (misura che comunque ha riacceso il motore della ripresa), cui si aggiungono la fase di stallo della cessione del credito, così è stata definita, e la questione del caro materiali, che fa lievitare il costo delle opere.

A tracciare il bilancio sul mondo dell'edilizia in Ciociaria è stato Libero Angelo Massaro, presidente dell'Ance Frosinone, l'associazione nazionale dei costruttori. Al suo fianco c'era il direttore frusinate, Achille Fiorini. Tra gli imprenditori, però, c'è voglia di proiettarsi al futuro con fiducia e ottimismo: innanzitutto si guarda agli investimenti del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) e ai progetti connessi al Giubileo di Roma 2025. Allo stesso tempo si auspica un pacchetto di incentivi finalizzati a favorire, come previsto da una normativa della Ue, interventi di adeguamento degli immobili per ridurre le emissioni di Co2 del 55% entro il 2030 e abbatterle entro il 2050.

I NUMERI
In provincia negli ultimi due anni è stato riscontrato un aumento delle imprese: 1.400 quelle attive a fine 2022.

Nel 2015 erano mille. È salito anche il dato degli occupati: oggi il settore impiega 8mila lavoratori nei cantieri, circa 2.500 in più di sette anni fa. Ne consegue che anche la massa salariale corrisposta è balzata da 43 milioni, quando è stato toccato il punto più basso, a 84 milioni di euro, quasi il doppio. Questi i numeri della cassa edile, superiori alla media nazionale.

«Di sicuro il trend è stato positivo, c'è stata una forte crescita, ma c'è ancora molto da fare per tornare ai livelli dei primi anni del Duemila - ha spiegato Massaro -. Basti pensare che nel 2007 il volume complessivo dei salari era stato di 115 milioni di euro e gli addetti erano 12mila. Chiaramente a fare da traino e da volano è stato il superbonus».

I prossimi anni, hanno evidenziato i vertici dell'Ance Frosinone, saranno caratterizzati da investimenti e prospettive per il settore delle costruzioni. Ma a generare un po' di preoccupazione è il capitolo superbonus: «Ha dimostrato di essere una misura efficace rilanciando l'economia dopo la crisi pandemica - ha aggiunto Massaro -. Nella classifica per intensità di utilizzo dell'incentivo ogni 100mila edifici, il Lazio si colloca al secondo posto».

Nella regione, infatti, sono partiti 28.229 cantieri per 5,080 miliardi di euro. Ma Massaro osserva: «Ora si è registrata una battuta d'arresto per quanto riguarda la cessione del credito. È necessario risolvere questa situazione, favorire lo smaltimento di tutti i crediti d'imposta per evitare il blocco dei cantieri e il fallimento di quelle imprese che hanno investito su questi interventi. E anche in Ciociaria sono diverse. L'esigenza di lavorare a una proposta strutturata di incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici deve essere una priorità, anche alla luce della direttiva europea sul consumo energetico».

PNRR
Poi Massaro ha proseguito: «Anche il Pnrr è una grande opportunità. Nel territorio provinciale si prospetta la possibilità di sviluppare importanti interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico e di edilizia scolastica nonché infrastrutturali». In Ciociaria, spiegano dall'Ance, il ministero della Cultura ha già stanziato circa 8 milioni di euro per progetti, proposti dai Comuni, che riguardano borghi, valorizzazione di parchi e giardini storici, sicurezza sismica di luoghi di culto e così via. «Importanti investimenti sono previsti per l'area frusinate anche dal Consorzio industriale del Lazio per circa 40 milioni di euro» ha detto Massaro.

Sul Pnrr, poi, sottolinea: «Ma è fondamentale snellire e velocizzare l'iter per accelerare l'apertura dei cantieri, per tradurre gli investimenti in lavori. Gli imprenditori hanno bisogno di programmazione e certezze. Bisogna istituire un tavolo tecnico nazionale in cui l'Ance sia parte attiva con proposte e suggerimenti concreti per trovare, in maniera condivisa, le giuste soluzioni. È necessaria una proroga del Pnrr a oltre il 2026. E poi, per il rilancio del territorio, servono progetti mirati e pianificati che siano davvero incisivi per lo sviluppo».

Sul nuovo codice degli appalti, Massaro, giudicando «positivo l'impianto normativo», ritiene che serva «un periodo transitorio, uno slittamento dell'entrata in vigore», perché «altrimenti può bloccare gli ingenti investimenti del Pnrr». Per questo si appella ai parlamentari della Ciociaria.

Resta aperta, inoltre, la questione del caro materiali: «Rispetto a qualche tempo fa si è registrata una flessione, ma i costi delle materie prime sono sempre elevati: il ferro ad esempio è passato da 0,48 a 1,1 euro a kg, mentre in discesa sono i prezzi di materie plastiche e legno. La situazione resta preoccupante». Permane, infine, la carenza di manodopera e personale qualificato: «È vero - conclude Massaro - e non riguarda soltanto il reperimento di operai, ma anche di tecnici, ad esempio i geometri. E ciò rischia di pesare anche sull'attuazione del Pnrr».

© RIPRODUZIONE RISERVATA