Detenuto morto in carcere, si indaga per omicidio. Oggi l'addio all'uomo di Ceccano

Detenuto morto in carcere, si indaga per omicidio. Oggi l'addio all'uomo di Ceccano
di Giovanni Del Giaccio
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Lunedì 4 Settembre 2023, 09:04

La Procura di Frosinone ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a seguito del decesso di un detenuto che si è impiccato in cella nel carcere di via Cerreto, è stato soccorso e successivamente è morto in ospedale. Il procedimento, al momento, è contro ignoti ma gli accertamenti stanno andando avanti per capire se possano emergere delle responsabilità.

Se non ci sono dubbi, confermati anche dall'autopsia, sul gesto compiuto dal trentacinquenne di Ceccano che era in attesa di giudizio accusato di una rapina ma in passato aveva avuto a che fare con la droga, quello che si vuole capire e se doveva stare solo o meno e soprattutto se la macchina dei soccorsi ha fatto il possibile.

LA RICOSTRUZIONE

L'inchiesta è senza dubbio un atto dovuto in un caso del genere, il decesso di un detenuto porta inevitabilmente a chiedersi se il sistema nel suo insieme abbia fatto ciò che doveva. Dall'invio in carcere fino all'accorgersi o meno delle sue difficoltà, dal tenerlo in cella da solo ai soccorsi. La polizia giudiziaria ha acquisito documenti, testimonianze e ogni altro materiale ritenuto utile per gli accertamenti, compresi i sistemi di videosorveglianza interni. Per il poco che si apprende pare che in passato la vittima avesse manifestato problemi psichiatrici, al punto di essere seguito dal servizio di prevenzione diagnosi e cura (Spdc) della Asl. Era compatibile la detenzione con questo? In istituto, comunque, era stato affidato a psicologi ed educatori e stava seguendo un percorso, cosa che non ha consentito però di comprendere che aveva deciso di farla finita. Un gesto estremo che si cerca di comprendere attraverso l'indagine ma che in realtà è talmente intimo da sfuggire a spiegazioni. Ma c'è un'inchiesta e si deve andare avanti, anche perché la sorella della vittima ha deciso di presentare un esposto sollevando il problema che il trentacinquenne non dovesse essere in cella da solo.

I SOCCORSI

A dare l'allarme, come emerso sin dal primo momento, un detenuto della cella vicina che chiedeva all'uomo delle cose ma non riceveva risposta. A quel punto ha capito che qualcosa non andava e chiesto l'intervento della polizia penitenziaria. Sui tempi di intervento il riserbo è massimo, ma fonti diverse concordano nel dire che l'arrivo del personale dell'istituto e quello dell'ambulanza sono stati celeri. Se c'è stato qualche ritardo è dovuto al fatto che l'elicottero del 118 non si è potuto alzare in volo perché mercoledì 30 agosto c'era maltempo. L'allarme è scattato comunque poco dopo le 20, il medico di turno in carcere è intervenuto, le condizioni dell'uomo erano già disperate e ci sono stati tentativi di rianimazione, poi il trasferimento allo "Spaziani" dove il decesso è avvenuto circa tre ore dopo. Se qualcosa non ha funzionato in tutta la "catena" - dalla decisione di mandarlo in carcere in poi - sarà appunto l'indagine a stabilirlo. Oggi, invece, a Ceccano si celebreranno le esequie: alle 15.30 nella chiesa di Santa Maria a Fiume.
Giovanni Del Giaccio
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