Caso Piloni a Frosinone, nuova beffa dopo il fallimento: la parola passa al tribunale

Caso Piloni a Frosinone, nuova beffa dopo il fallimento: la parola passa al tribunale
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 18 Gennaio 2020, 16:49
Era fatta, anzi no. Nemmeno questa volta. Un'altra beffa ha fatto capolino dalle arcate del monumento simbolo della città: i Piloni. Il Comune, nonostante la delibera votata lo scorso 27 giugno in Consiglio con cui si era dato via libera alla transazione per rescindere il contratto del project financing, non è ancora rientrato in possesso dell'area.
Le arcate sono ancora nelle disponibilità della società, la Piloni srl, che quindici anni fa aveva firmato il progetto di finanza per realizzare sotto largo Turriziani attività commerciali e un parcheggio pubblico. Un progetto inattuabile, rimasto sulla carta, che ha lasciato spazio solo al degrado e all'incuria.
Il Comune, dopo anni, era riuscito a trovare un accordo per riprendersi i Piloni riconoscendo al privato una buonuscita di 120 mila euro da pagare in tre rate annuali. Per dare esecuzione alla transazione e formalizzare la rescissione del contratto il Comune avrebbe dovuto versare i primi 40mila euro. L'ente però ha temporeggiato per indisponibilità di cassa. I soldi sarebbero usciti fuori con il nuovo bilancio.

IL CRAC
L'attesa ha complicato il tutto. Nel frattempo infatti, come reso noto dal consigliere Stefano Pizzutelli nell'ultimo question time, la società che controllava la Piloni srl, la Lafatre srl (che era già in concordato preventivo mentre l'amministratore della Piloni srl trattava con il Comune), è fallita. Le quote della Piloni srl, quindi, sono ora in mano al curatore fallimentare, la dottoressa Cristina Salvucci, nominato dal tribunale di Frosinone.
La curatela, in teoria, potrebbe mettere le quote sul mercato per venderle al migliore offerente. Ma la situazione è più complicata essendoci di mezzo la gestione di un bene pubblico.
Ora cosa succede? «Attendiamo di conoscere le decisioni della curatela fallimentare - spiega il sindaco Ottaviani - Nel caso in cui dovesse essere dichiarata fallita anche la Piloni srl, il contratto verrebbe rescisso di diritto. In alternativa non è escluso che si possa dare esecuzione alla transazione: per fare questo basterebbe una raccomandata».
Per l'amministrazione comunale, dunque, potrebbe continuare a fare fede le schema di transazione deliberato dal Consiglio comunale, seppure l'accordo non è mai stato formalizzato.

TUTTO DA RIFARE
La faccenda è un po' più complicata secondo il consigliere Stefano Pizzutelli. «Ora l'interlocutore del Comune è il curatore - dichiara il consigliere di Frosinone in Comune - Chiedo quindi che l'ente si attivi immediatamente per relazionarsi col curatore e chiudere un accordo di risoluzione del project in termini, questa volta, ragionevoli».
Pizzutelli auspica che «sia la volta buona per un risanamento ed un rilancio della zona e del Centro storico ed è certamente il terreno giusto per una proposta unitaria delle forze di opposizione: penso ad esempio, oltre a quanto avanzato da Frosinone In Comune in campagna elettorale, alle interessanti idee espresse anche in questi giorni da Fabiana Scasseddu, Christian Bellincampi, Marco Mastronardi e Daniele Riggi».
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