Autovelox sotto esame della Prefettura, spenti i rilevatori sulla strada di Forca d'Acero

Autovelox sotto esame della Prefettura, spenti i rilevatori sulla strada di Forca d'Acero
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 6 Giugno 2019, 15:03
I famigerati autovelox del comune di Belmonte Castello, piazzati sulla strada per Forca d’Acero, sono stati stati spenti per verifiche in corso. Ha prodotto subito i suoi effetti la stretta della Prefettura sui rilevatori di velocità presenti in provincia di Frosinone. Il prefetto Ignazio Portelli nelle settimane scorse ha incaricato la polizia stradale di eseguire accertamenti sulla reale utilità degli apparecchi. Sotto la lente, oltre a quelli di Belmonte Castello, sono finiti gli autovelox di Acuto (strada regionale 155); Monte San Giovanni Campano (strada per Casamari) e Veroli (sempre sulla strada per Casamari).

«CONTROLLI PERIODICI»
«Sembra che il ragionamento dominante sia: fai un autovelox e statti zitto. In realtà - spiega il prefetto - la disciplina in materia è una questione più seria e noi stiamo verificando se ci sono i requisiti di serietà che sono sostanzialmente due. Primo: la verifica del tasso d’incidentalità sul tratto interessato e se la presenza degli autovelox hanno contribuito ad abbassarla. Secondo: come vengono impiegate le somme incassate dalle multe».
Il prefetto spiega che gli accertamenti, demandanti alla polizia stradale, sono ancora in corso: «Stanno venendo fuori dati interessanti che approfondiremo. Più in generale il principio che faremo valere è semplice: alla fine di ogni anno faremo delle verifiche».

APPARECCHI A RIPOSO
E intanto qualche novità è già emersa. Il Comune di Belmonte Castello ha spento i due autovelox che si trovano al chilometro 27+930 della strada di Forca d’Acero. I due apparecchi, che sfornano oltre 10mila all’anno in un Comune di 700 anime, erano stati attivati in base a un decreto prefettizio del 2013, alla luce dell’alto rischio d’incidentalità. Da allora però nessuna verifica è stata più fatta. Ora invece la polizia stradale ha chiesto all’ente di aggiornare i dati e di fornire quelli relativi al periodo dal 2014 al 2018. Per questa ragione il Comune ha dato incarico ad un ingegnere di Ceccano di raccogliere tutte le informazioni necessarie. Nel frattempo gli autovelox staranno a “riposo”. Per la gioia degli automobilisti, un po’ meno per le casse comunali.

IL PARADOSSO DEI RICORSI
Ed è stato proprio l’aspetto finanziario a spingere il prefetto ad avviare le verifiche. Le multe producono un elevatissimo numero di ricorsi e il costo del contenzioso ricade tutto sulla Prefettura e quindi della collettività. Il caso di Belmonte Castello, appunto, è uno di quelli limite: gli autovelox rendono al Comune circa 2 milioni di euro l’anno, ma allo stesso tempo producono un contenzioso pari a 6 milioni, tre volte tanto, di cui si deve far carico lo Stato.
«Numerosi verbali vengono compilati in maniera sbagliata e i cittadini che se ne accorgono fanno ricorso. Questo perché se gli automobilisti pagano i soldi vanno al Comune, se fanno ricorso paga la Prefettura. C’è quindi una deresponsabilizzazione che da buon padre di famiglia non possiamo tollerare perché di mezzo ci sono i soldi dei cittadini». La Prefettura sta verificando come prevedere una compartecipazione dei Comuni alle spese del contenzioso.

L’IMPIEGO DEGLI INTROITI
C’è poi l’altro aspetto, non meno importante. I lauti introiti degli autovelox come vengono impiegati? La legge prescrive che le somme devono essere destinate alla sicurezza stradale, in particolare per il miglioramento delle arterie.
«Finora, per quello che ho potuto constatare girando per la provincia, questi miglioramenti non li ho visti - dichiara il prefetto - Probabilmente mi sto sbagliando, ma i Comuni me lo devono dimostrare».
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