Ruben Razzante
Ruben Razzante

Informazione/ Il pericolo della pirateria sul web

di Ruben Razzante
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Sabato 20 Maggio 2023, 00:09

Se la disinformazione falsifica e altera la realtà, inasprendo gli animi e acuendo le distanze, un’informazione equilibrata che cerchi e proclami la verità può essere motore di armonioso dialogo e contribuire in maniera decisiva al raggiungimento della pace. La 57esima “Giornata delle comunicazioni sociali”, che si celebra domani, è una preziosa occasione per riflettere sul ruolo cruciale che un’informazione di qualità può giocare nella costruzione di una società più umana e giusta.

«Saper parlare con il cuore» è il traguardo indicato da Papa Francesco nel suo messaggio diffuso per questa Giornata, il cui significato travalica gli angusti confini della ricorrenza e si situa a un livello adulto di riflessione sul ruolo della buona informazione nel consolidamento della democrazia e nella promozione della pace. «Solo ascoltando e parlando con il cuore puro possiamo vedere oltre l’apparenza e superare il rumore indistinto che, anche nel campo dell’informazione, non ci aiuta a discernere la complessità del mondo in cui viviamo», scrive il Papa nel messaggio. Di certo il chiacchiericcio scomposto sui social non facilita la comprensione della realtà, spesso fa emergere le pulsioni più barbare e crudeli degli utenti e non alimenta un dialogo costruttivo anzi concorre alla confusione dei linguaggi e all’imbarbarimento delle relazioni.

E’ dunque «grazie alla conversione del cuore che si decide il destino della pace, poiché il virus della guerra proviene dall’interno del cuore umano», scrive il Pontefice. Ma la scommessa più difficile da vincere per ripulire l’ecosistema mediale dalle scorie tossiche delle pulsioni deteriori è quella di far crescere la cultura della comunicazione inclusiva, cordiale e non ostile, fondata sul rispetto del prossimo e sulla condivisione, non sulle polarizzazioni. «Abbiamo bisogno di comunicatori coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori», aggiunge il Papa.

E allora i giornalisti e i comunicatori sono chiamati a trovare le parole giuste per raccontare la realtà in maniera costruttiva e solidale, frenando l’escalation della violenza verbale e smorzando animosità e conflitti. Ma l’occasione della “Giornata delle comunicazioni sociali” giunge propizia anche per rilanciare la battaglia per la difesa di un’informazione libera, prodotta professionalmente e fondata su fonti certificate e verificate.

Non tutti possono fare informazione affidabile. Per farla occorrono competenze robuste e consolidate, onestà intellettuale, profonda sensibilità, amore per la verità. Le grandi piattaforme web e social, potenti amplificatori dei contenuti giornalistici, devono mettersi a disposizione dell’informazione di qualità e contribuire a valorizzarla, affinando sempre più i loro algoritmi per contrastare la diffusione di fake news e combattere fenomeni come quello della pirateria, che rischia di impoverire l’industria editoriale nel suo complesso e di svalutare il lavoro di chi fa informazione con scrupolo e nel rispetto della deontologia professionale. Proliferano canali social illeciti, chat e siti che diffondono senza autorizzazione interi numeri di testate giornalistiche, mettendoli gratuitamente a disposizione di centinaia di migliaia di utenti. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e la Guardia di Finanza fanno quello che possono, ma è essenziale ribadire costantemente un principio: non può esserci libertà d’informazione senza un adeguato riconoscimento, anche economico, della professionalità degli operatori e in mancanza di un impegno onesto e fattivo di chi dal traffico online di contenuti giornalistici trae ingenti profitti come i colossi del web.

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