Per stare al passo con l’Europa, Conio punta sul welfare e sceglie Coverflex

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Mercoledì 20 Settembre 2023, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 07:00

Conio, la fintech italiana, partecipata da Poste Italiane e Banca Generali, sceglie Coverflex per il suo impegno nel welfare aziendale. Un primo passo per un percorso verso sostenibilità e benessere. Intervista a Orlando Merone, General Manager di Conio

Il fintech e gli asset digitali sono tra i settori più impegnativi e in rapida crescita in Europa, per poter stare al passo con le più sviluppate realtà tech dell’Unione, Conio – che con oltre 400.000 clienti privati offre a banche ed istituzioni finanziarie soluzioni integrate per la gestione di criptovalute e Digital Asset – ha avviato una partnership con Coverflex puntando sul welfare affinché “le nostre persone possano crescere ed esprimersi al meglio e lo facciamo in maniera equa, offrendo a tutti gli stessi benefici, indipendentemente dal ruolo, dal livello o dalla carica ricoperta. La partnership con Coverflex, insieme alle altre iniziative che stiamo introducendo, mira a rendere il nostro ambiente di lavoro ancora più interessante”, ha affermato in una nota Orlando Merone, General Manager di Conio , che abbiamo intervistato per comprendere le ragioni di questa azione e gli sviluppi futuri.

Conio è la prima volta che si affida a un provider di welfare aziendale? E quali sono stati i criteri di scelta?

Sì, questa è la prima volta che Conio introduce un programma di welfare aziendale. Durante le mie esperienze in altre scale-up tecnologiche globali, ho potuto apprezzare l’importanza di avere un solido programma di welfare per supportare e valorizzare il team. Abbiamo scelto Coverflex perché si allinea perfettamente con la nostra visione. La loro piattaforma, la capacità del team di accompagnarci in un onboarding snello e rapido e la prospettiva europea ci permettono non solo di allinearci alle migliori prassi, ma di ambire a poter diventare un esempio in futuro in questo ambito. Questo è solo un punto di partenza per Conio e vediamo Coverflex come il partner ideale per aiutarci a raggiungere obiettivi futuri.

Da quante persone è composto il vostro organico e vi è un rispetto della parità di genere?

Conio conta attualmente un team di 33 persone, con una rappresentanza femminile del 30%. Secondo il recente rapporto Fintech Waves realizzato da EY in collaborazione con il Fintech District, l’86% dei team nel settore fintech italiano è composto per più del 50% da uomini. In questo quadro Conio si inserisce già in quel 46% di aziende con un discreto livello di diversità di genere. Sappiamo però che ci sono molte aziende tech che superano questa percentuale, ed è lì che vogliamo puntare nel breve futuro. Lo facciamo cercando di dare sempre maggior spazio allo sviluppo dei percorsi professionali individuali proponendo un programma di Learning & Development, aperto a tutti, che sostiene la frequenza di almeno un corso con certificazione al semestre.

Quali sono le vostre modalità di comunicazione tra personale e azienda e quali bisogni avete riscontrato maggiormente?

Da quando ho assunto il ruolo di Direttore Generale presso Conio circa quattro mesi fa, abbiamo intrapreso un profondo percorso di rinnovamento della nostra comunicazione interna. Abbiamo preso la decisione strategica di limitare l’uso delle email tra i dipendenti, privilegiando invece strumenti collaborativi avanzati e piattaforme come Slack. Questo cambio ha semplificato le interazioni quotidiane e creato un ambiente di lavoro più dinamico e reattivo. Una delle nostre iniziative principali è stata l’automazione della comunicazione relativa ai principali KPI dei nostri prodotti. Questo passo ci ha permesso di liberare risorse preziose, consentendoci di introdurre incontri personalizzati 1to1 su base settimanale e sessioni informative del tipo AMA (Ask Me Anything), dove il team ha l’opportunità di porre domande e approfondire temi legati alla nostra industria e alle sfide future. Un altro pilastro fondamentale del nostro nuovo approccio comunicativo è la promozione e l’incoraggiamento di una cultura basata sul confronto costruttivo e sul feedback.

Riteniamo che il feedback sia un elemento vitale, non solo come strumento di miglioramento, ma come reale opportunità di crescita, apprendimento e arricchimento reciproco.

Considerando i dati che avete a disposizione riguardo le strategie di recruitment, quali sono gli elementi che maggiormente attraggono i candidati e le candidate?

Nel contesto lavorativo attuale, la flessibilità è uno degli elementi chiave che i candidati cercano in un’azienda. In Conio, offriamo una formula di lavoro ibrida che combina la presenza in ufficio con la possibilità di lavorare in modalità remota, per attrarre sempre più talenti da tutto il territorio nazionale e non solo. Ma non ci fermiamo qui: con la nostra iniziativa ‘Lavora da dove vuoi’, diamo ai nostri dipendenti la libertà di lavorare da qualsiasi luogo desiderino, garantendo loro un equilibrio tra lavoro e vita personale, e la possibilità di trovare ispirazione in ambienti diversi.

Avete in serbo novità ulteriori in materia di welfare?

Il benessere e la crescita dei nostri dipendenti sono fondamentali per la nostra mission. A partire dal nuovo anno, abbiamo intenzione di introdurre una serie di nuove iniziative per arricchire ulteriormente il nostro programma di welfare. Stiamo valutando programmi di coaching, iniziative legate al benessere fisico e iniziative ad hoc per i futuri neo-genitori. Lo faremo con lo stesso spirito con cui stiamo lanciando questa nostra prima iniziativa: promuovere un ambiente di lavoro all’avanguardia ed equo, offrendo a tutte le nostre persone gli stessi benefici, indipendentemente dal ruolo, dal livello o dalla carica ricoperta.

Lucia Medri

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