Fondipensione: risale (piano) la china dei rendimenti nel primo trimestre 2023

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Martedì 27 Giugno 2023, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 07:00

COVIP: nei primi tre mesi del 2023 in tutte le tipologie di forme pensionistiche della previdenza complementare, e in tutti i comparti, si registrano in media risultati positivi, in particolare nelle gestioni con una maggiore esposizione azionaria, recuperando in parte le perdite in conto capitale rilevate nel 2022

È uno dei dati contenuti nell’aggiornamento del primo trimestre 2023, fornito da Covip (la Commissione di vigilanza dei Fondi pensione). I comparti azionari hanno, infatti, registrato guadagni in media pari al 3,6% nei fondi negoziali, al 4,4% nei fondi aperti e al 3,4% nei PIP. Rialzi anche per le linee bilanciate, con rendimenti medi del 2,4% nei fondi negoziali, 3,3% nei fondi aperti e 2% nei PIP; più contenuti, ma ora tornati positivi, sono i rendimenti dei comparti obbligazionari e garantiti. Valutando i rendimenti su orizzonti temporali più coerenti con le finalità del risparmio previdenziale, nel periodo che ai dieci anni da inizio 2013 a fine 2022 aggiunge anche i primi tre mesi del 2023, i rendimenti medi annui composti delle linee a maggiore contenuto azionario si collocano, per tutte le tipologie di forme pensionistiche, tra il 4,9 e il 5,2%; per le linee bilanciate, i rendimenti medi vanno dall’1,9% dei PIP di ramo III, al 2,8% dei fondi negoziali e al 3,1% dei fondi aperti.

Meno brillanti, ovviamente le performance delle linee garantite e di quelle obbligazionarie, che mostrano rendimenti medi vicini allo zero o di poco superiori, comunque meglio dei rendimenti negativi dello scorso anno. Nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari al 2,4%.

A fine marzo 2023, le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari sono 10,4 milioni, in crescita di 119.000 unità (+1,2 per cento) rispetto alla fine del 2022. A tali posizioni, che includono anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti di 9,350 milioni (+1,2 per cento).

Le risorse destinate alle prestazioni sono, a fine marzo 2023, pari a 211 miliardi di euro, rispetto ai 205 miliardi di dicembre 2022. L’aumento è dovuto per circa due terzi al miglioramento dei corsi dei titoli in portafoglio e per il rimanente terzo ai flussi contributivi al netto delle uscite. Nei fondi negoziali, l’attivo netto è di 63,3 miliardi di euro, crescendo del 3,7% rispetto a dicembre; esso totalizza 29,4 miliardi nei fondi aperti e 46,5 miliardi nei PIP, rispettivamente, il 5 e il 2,1% in più nel confronto con la fine dell’anno precedente. Nel corso dei primi tre mesi del 2023 i contributi incassati da fondi negoziali, fondi aperti e PIP sono stati pari a 3,6 miliardi di euro, con una crescita del 7,8% rispetto al corrispondente periodo del 2022. L’incremento si riscontra in tutte le forme pensionistiche, variando dal 9,2% nei fondi negoziali e nei fondi aperti, al 4,7% nei PIP.

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