Ancora sconti al supermercato dopo la fine del trimestre anti-inflazione, ma sono cresciuti solo i prodotti a marchio

Venerdì 12 Gennaio 2024, 20:45 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 18:53

Sono scesi i prezzi dei beni alimentari?

Vediamo qualche numero fornito dall'Istat, a partire dai dati sul carrello della spesa e in particolare i beni alimentari. Non bisogna infatti considerare il dato secco dell'inflazione, che prende in considerazione tutti i prezzi e la cui discesa forte negli ultimi mesi (dal 5,3% su base annua di settembre allo 0,6% su base annua di dicembre) è stata favorita per lo più dal calo degli energetici. Secondo l'Istituto di statistica c'è stato un calo anche del cosiddetto "carrello della spesa" su base annua tra dicembre 2023 e ottobre 2022 (da +8,1% a +5,3%). Questo è stato determinato però per lo più dal forte aumento che c’era stato un anno fa su base mensile. Il trend di discesa, inoltre, era iniziato già nell'estate 2023, prima del Trimestre anti-inflazione. A luglio l'aumento su base annua era al 10,5%.

Dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023 i prezzi dei beni non alimentari sono scesi di alcuni decimali di punto (meno dell'1%). L'inflazione tra ottobre e dicembre è scesa dello 0,5%, con i prezzi dei beni commerciali in calo dello 0,6%. Nello specifico, però, i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati dello 0,7%. Per i soli prodotti alimentari, senza le bevande, il salto nel trimestre è stato dello 0,8%. Ci sono alcuni prodotti con aumenti importanti, come l'olio di oliva che ha fatto un salto astronomico del 10,9%. Medaglia d'argento, se così si può dire, per la frutta fresca (+4,9%). Sul gradino più basso del podio i gelati (+2,9%).

Il trimestre riguardava però, come detto, per lo più i beni confezionati. Tra questi, comunque, il prezzo dei cereali da colazione è salito dell'1,8%. Mentre la categoria zucchero, confetture e miele ha visto un aumento dello 0,9%, così come le bibite analcoliche. E ancora, in generale: lo yogurt e i succhi di frutta sono saliti dell'1,3% e gli alimenti per bambini dello 0,6% (gli unici esplicitamente citati nel Protocollo sottoscritto tra governo e associazioni). Quindi sono cresciuti i prezzi di: frattaglie e dolcificanti (+1,8%), carne suina e pizza (+1%), salumi e carne bovina (+0,6%), cioccolato (+0,5%) e pollame (+0,2%). A scendere, invece, sono stati: acqua minerale e frutti di mare (-0,2%), pesce (-0,3%), patate (-0,6%), sale e té (-0,6%), latte fresco, caffé e salse (-0,7%), formaggi e uova (-0,8%), pasta e couscous (-1%), vegetali surgelati (-1,6%), farina (-1.6%), riso (-2,9%), zucchero (-3,3%), burro (-3,8%) e gli oli alimentari non d'oliva (-5,5%).

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