​Pensioni minime, aumenti fermi da 5 mesi: ecco quando salirà l'assegno (e di quanto)

Domenica 7 Maggio 2023, 21:41 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 13:13

L’obiettivo

La norma era stata inserita nella legge di Bilancio e poi rivista in corsa a pochi giorni dall’approvazione finale del provvedimento. L’obiettivo simbolico-politico era arrivare alla cifra tonda di 600 euro al mese, soglia di passaggio verso quella ben più ambiziosa dei 1.000 euro a cui più volte ha fatto riferimento lo stesso Berlusconi. Più nel dettaglio, per gli assegni inferiori o uguali al trattamento minimo Inps è prevista una maggiorazione dell’1,5 per cento nel 2023, che però diventa più sostanziosa (6,4%) per i beneficiari che hanno 75 anni o più. Per loro, o meglio per quanti trovandosi in quella fascia di età percepiscono già l’importo minimo, l’obiettivo 600 euro verrebbe di fatto raggiunto: per la precisione dai 563,74 euro al mese fissati per il 2023 si passerebbe a 599,82.

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La norma stabilisce che nel 2024 si riparta da zero: cancellato il precedente aumento, ne verrebbe applicato uno del 2,7 per cento ai pensionati di tutte le età, con riferimento al nuovo importo del trattamento minimo Inps (ancora da definire). Per l’anno ancora successivo si tornerebbe di nuovo al punto di partenza, con la decadenza di tutte le maggiorazioni.
Si tratta dunque - almeno per il momento - di incrementi provvisori, finanziati solo per due anni e destinati a rientrare. Un processo che correrà parallelo e separato rispetto a quello di rivalutazione per l’inflazione di tutte le pensioni: per quest’anno il tasso è stato fissato al 7,3 per cento, mentre nel 2024 dovrebbe aggirarsi sul 5,5 per cento.

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