Fincantieri, definiti i termini per l’acquisto di Remazel. Obiettivo: crescere nei settori offshore e subsea

L'ad Pierroberto Folgiero: «Le nostre competenze tecnologiche ci consentiranno di avere un ruolo strategico»

Fincantieri, definiti i termini per l’acquisto di Remazel. Obiettivo: crescere nei settori offshore e subsea
di Francesco Bisozzi
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Venerdì 22 Dicembre 2023, 11:17

Quattrocento miliardi di euro. Ecco quanto vale la Global Underwater Economy. Oggi l’economia subacquea offre molte opportunità di business per un colosso della cantieristica come Fincantieri. Il Gruppo guidato da Pierroberto Folgiero ha appena definito i principali termini e condizioni per l’acquisto di Remazel Engineering da Advanced Technology Industrial Group. Obiettivo: accelerare la crescita delle competenze tecnologiche, ingegneristiche e realizzative nei settori offshore e subsea. L’operazione consentirà a Fincantieri di acquisire capacità altamente specializzate nella progettazione e fornitura di equipaggiamenti all’avanguardia, accrescendo il proprio ruolo di partner dei principali operatori internazionali nell’ambito del “marine and subsea energy”. 

Pierroberto Folgiero, ad di Fincantieri

L’OPERAZIONE

L’ad di Fincantieri ha sottolineato che questa operazione «rappresenta il primo importante tassello della strategia di sviluppo nel settore delle operazioni tecnologiche offshore e subsea». Folgiero è convinto che Fincantieri abbia la forza trainante per guidare una nuova filiera che riguarda l’underwater e anche l’ultimo piano industriale al 2027 vede il colosso sempre più protagonista degli abissi. Più nel dettaglio, Remazel è una società italiana leader globale con sede principale a Chiuduno, in provincia di Bergamo, e sedi operative a Trieste, in Cina e Brasile. Vanta un’esperienza ultra-trentennale nel settore, ha registrato nel 2022 ricavi per oltre 100 milioni di euro e conta oltre 160 dipendenti altamente qualificati localizzati principalmente in Italia. «Le competenze distintive ingegneristiche e tecnologiche di Remazel – ha aggiunto Pierroberto Folgiero – ci consentiranno di consolidare il nostro ruolo di integratore di sistemi complessi e di partner per i nostri clienti lungo tutta la vita del mezzo navale e dei suoi equipment a maggior valore aggiunto». E ancora. «L’attuale posizionamento di Remazel permetterà inoltre a Fincantieri di rafforzare il proprio posizionamento in settori in rapida crescita, quali quello delle operazioni underwater e del wind offshore, coprendo le attività a maggior valore aggiunto della catena del valore. Quello della subacquea, in particolare, rappresenta il nuovo dominio geopolitico, di grande rilevanza strategica sia in ambito civile sia della difesa». Remazel è focalizzata in particolare nella progettazione e fornitura di sistemi ad alta complessità per movimentazione, sollevamento e ancoraggio, a soluzioni di lancio e recupero per mezzi underwater, particolarmente utilizzati nell’ambito dei settori coinvolti nell’Energy transition del segmento offshore, oltre che nella produzione di componenti critici per turbine a gas. L’accordo per l’acquisizione della società con base in Lombardia prevede un corrispettivo basato su un enterprise value di 78 milioni di euro.  Le applicazioni nel campo dell’underwater sono molteplici e spaziano dall’energia alla costruzione di infrastrutture, dalla difesa alla ricerca scientifica. Inoltre, il Mediterraneo ha riguadagnato centralità nelle strategie di approvvigionamento energetico dell’Italia e dell’Europa dopo l’inizio del conflitto in Ucraina.

Acqua ed energia sono i due elementi chiave che determineranno lo sviluppo economico, la stabilità sociale e la sicurezza energetica della regione. Puntare sul dominio subacqueo è diventata così un’esigenza imprescindibile. Basti pensare che il 98% delle comunicazioni viaggia attraverso dorsali sottomarine e che ci sono 1,2 milioni di chilometri di cavi sottomarini in tutto il mondo che devono essere monitorati, ispezionati e mantenuti.

I RISULTATI

Eppure, solo il 5% dei fondali è stato finora esplorato. Fincantieri sta sviluppando un progetto industriale con l’obiettivo di accelerare la creazione di un campione nazionale della subacquea. La natura duale del Gruppo consentirà di estendere agli usi civili le soluzioni sperimentate e validate in ambito militare garantendo così un’osmosi tecnologica, il rafforzamento della filiera industriale delle Pmi e una ricaduta sia a livello economico che sociale per il Paese. Tornando al piano industriale al 2027, i fattori distintivi della strategia di Fincantieri sono la consolidata leadership trasversale nel cruise, defense e offshore, la capacità di rispondere alle dinamiche geopolitiche con competenze nella regionalizzazione derivanti dalla presenza locale con 18 cantieri in 4 continenti, l’integrazione verticale grazie a competenze nell’automazione, nell’elettromeccanica e nei sistemi di propulsione e generazione necessarie per guidare la transizione digitale e verde. Per quanto riguarda invece gli ultimi risultati finanziari, Fincantieri ha chiuso i primi 9 mesi del 2023 con un Ebitda a 276 milioni, in crescita del 60% rispetto allo stesso periodo del 2022. I ricavi hanno toccato quota 5.383 milioni (+1,3%). Ammontano a 86 le navi in portafoglio in consegna fino al 2030 per un valore di 22,2 miliardi e sono stati acquisiti ordini per 4 miliardi di euro (3,3 miliardi nei primi 9 mesi del 2022), grazie al contributo del settore della difesa e del wind offshore.

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