Antitrust: benefici a imprese e famiglie per 8,4 miliardi

Il presidente Rustichelli: «Con il nostro lavoro aiutati 600mila consumatori: danni dal caso Ferragni-Balocco»

Antitrust: benefici a imprese e famiglie per 8,4 miliardi
di Giacomo Andreoli
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Giovedì 18 Aprile 2024, 06:10

Benefici per imprese e consumatori pari a 8,4 miliardi di euro, di cui 710 milioni nell'ultimo anno. Sono gli effetti del lavoro dell’Antitrust dal 2015 al 2023, secondo il presidente dell’Authority, Roberto Rustichelli. Il numero uno dell’Agcm ha elencato gli obiettivi raggiunti nella Relazione annuale dell'Autorità. Solo nel periodo gennaio 2023-marzo 2024, l'Antitrust ha esaminato 34.595 segnalazioni (in crescita) e ha concluso 102 procedimenti, di cui 40 con accertamento dell'infrazione e 48 con accoglimento degli impegni. Quest’attività ha permesso di restituire 122 milioni a 600mila consumatori. E ancora: le pratiche commerciali aggressive per convincere i consumatori ad accettare modifiche unilaterali peggiorative dei prezzi dell’energia elettrica e del gas hanno causato a 4,5 milioni di famiglie e piccole imprese un danno «prudenzialmente stimato» in «oltre 1 miliardo».

Rustichelli è anche tornato sul caso Balocco–Ferragni, ribadendo che la «ambigua commistione tra sponsorizzazione e beneficenza» penalizzi i consumatori. Li indurrebbe infatti «a credere di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto», nonostante non sia vero. È accaduto nel caso dell’iniziativa “Pandoro Pink Christmas”, al centro del procedimento chiuso nei confronti di Balocco Industria Dolciaria, Fenice e Tbs Crew, quest’ultime riconducibili all’influencer Chiara Ferragni.

LE MODIFICHE UNILATERALI

Per il resto, come emerge dal report dell’Authority, nel periodo gennaio 2023-marzo 2024, l’Antitrust ha ricevuto 1.271 segnalazioni in materia di concorrenza e ha esaminato 99 operazioni di concentrazione, di cui 6 sottosoglia. Ha poi concluso 8 procedimenti in materia di intese, 6 in materia di abusi di posizione dominante e uno in materia di abuso di dipendenza economica. Quanto alle segnalazioni a tutela dei consumatori, in 47 casi meno gravi l'Autorità ha disposto l'archiviazione a seguito dell'adeguamento delle imprese alle indicazioni formulate in sede di “moral suasion”.

Sull’energia, invece, Rustichelli ha aggiunto che «nel 2023 l'Autorità ha chiuso undici procedimenti istruttori relativi a pratiche commerciali aggressive volte a indurre i consumatori ad accettare modifiche unilaterali peggiorative dei prezzi dell'energia elettrica e del gas». I procedimenti chiusi con impegni hanno consentito il ripristino delle condizioni iniziali di contratto a favore di 500mila consumatori, ai quali sono stati restituiti oltre 115 milioni.

LO SCONTRO SUI VOLI

Risale a lunedì, invece, come anticipato da Il Messaggero, l’avvio del procedimento cautelare nei confronti di Ryanair per il presunto abuso di posizione dominante nell’ostacolare le agenzie di viaggio. Fisiche e online. Con l’accusa di dirottare i clienti sui servizi di prenotazione di alberghi e noleggio auto della low cost. Michael O’Leary ha risposto duramente, sostenendo in conferenza stampa, circondato da sagome vestite da corsari, che le agenzie di viaggio sono «pirati» e l’Agcm «Jack Sparrow», il loro capitano. L’Authority, secondo il manager, «si è fatta ingannare dalle affermazioni false delle Ota (agenzie di viaggio online) pirata».

In passato, però, l’Autorità ha messo nel mirino queste agenzie. Nel 2018 ha ad esempio sanzionato eDreams e altre Ota per pratiche commerciali scorrette nei servizi turistici online. Rustichelli ha poi ricordato l’avvio di un’indagine sull’utilizzo degli algoritmi per la definizione scorretta dei prezzi dei voli aerei. Algoritmi che le compagnie negano di utilizzare. «I nuovi poteri (dati dal decreto Asset) - ha aggiunto Rustichelli - colmano una lacuna normativa». Quindi la richiesta: dal trasporto aereo i poteri siano estesi a tutti gli altri settori economici. Altra richiesta al governo è quella di non abusare del golden power. Si tratterebbe infatti di uno strumento «necessario, ma pur sempre distorsivo del mercato». Infine l’allarme sui possibili allentamenti alla disciplina degli aiuti di Stato: rischiano di «frammentare» le economie europee.

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