Manovra, seduta fiume nella notte in Commissione: nessun emendamento approvato, ripresa lavori alle 14

Manovra, seduta fiume nella notte in Commissione: nessun emendamento approvato, ripresa lavori alle 14
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Martedì 20 Dicembre 2022, 08:45
(Teleborsa) - Lunga notte in commissione Bilancio della Camera. La seduta fiume iniziata alle 19.30 di ieri sera si è chiusa questa mattina con nessun emendamento alla legge di bilancio approvato. Nelle ultime quattro ore i lavori sono stati sospesi per permettere le trattative tra il governo e i gruppi di maggioranza e opposizione. Il presidente della commissione, Giuseppe Mangialavori, verso le 6.20 ha quindi riaperto la seduta per annunciarne la chiusura. Alle 13 è convocato l'ufficio di presidenza, poi la commissione tornerà a riunirsi alle 14.

Il testo della Manovra è atteso in aula alla Camera domani 21 dicembre alle 13 con votazioni non prima delle 16. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Alle 16 dovrebbe essere posta la questione di fiducia che, trascorse le 24 ore previste dal regolamento, sarebbe votata a partire dalle 16 di giovedì.

La discussione sugli emendamenti inclusi nel fascicolo dei segnalati è andata avanti cinque ore: ne sono stati bocciati un centinaio di Pd, M5s, Terzo polo e Avs, e ne sono stati accantonati più di 420. Il governo ha presentato alla Commissione un quinto pacchetto di emendamenti alla manovra. Nel corso della giornata si sono avuti bilaterali tra i gruppi parlamentari e tecnici del Mef per capire quali emendamenti potranno trovare spazio o meno, visto che parte del 'fondino' da circa 400 milioni potrebbe essere già stato assorbito dai testi depositati dal governo.

Tra le principali norme presentate dall'esecutivo c'è l' innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per gli over 75 che secondo le modifiche presentate in commissione dovrebbe valere per il momento solo per il 2023. Cambia la norma della manovra che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni. Viene, infatti, portata dall'80 all'85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2000-2500 euro). Mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale: dal 55% al 53% per quelle tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo.

Opzione donna per ora invece non cambia. Negli emendamenti del governo non compare infatti alcuna modifica della misura che prevede per il 2023 la possibilità dell'anticipo pensionistico con un'età di 60 anni, che può essere ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ma limitatamente a tre categorie specifiche di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi. Il Pd insiste però per tornare alla versione attualmente in vigore, senza vincoli legati ai figli e valida dunque per tutte le donne.

Sale da 20.000 a 25.000 euro il limite del reddito al quale potrà essere applicato il taglio del cuneo fiscale del 3%. Da 25.000 e fino a 35.000 euro il taglio del cuneo fiscale è confermato al 2%. Con lo stesso emendamento si dispone l'aumento da 500.000 a 800.000 dei redditi per i quali le imprese minori possono ricorrere alla contabilità semplificata. Nel 2023 il Reddito di cittadinanza sarà versato ai percettori abili al lavoro per sette mesi anzichè per otto, come stabiliva il disegno di legge di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri. La novità, già informalmente annunciata, è contenuta nell'emendamento del governo alla manovra e comporta un aumento dei risparmi che salgono da 743 milioni di euro a 958 milioni di euro.

Prende forma il contenuto del nuovo bonus cultura, che potrebbe chiamarsi 'CartaG', in sostituzione di 18 App. Tra le ipotesi un doppio binario per ricevere il fondo dedicato ai contenuti culturali destinato ai neo diciottenni: un Isee familiare fino a 35mila euro o il massimo voto, 100, all'esame di maturità. Il sistema di erogazione con card o app digitale rimarrebbe inalterato. Si starebbe lavorando, a quanto filtra, per capire se sussistano le coperture necessarie per un eventuale raddoppio del bonus da 500 euro per coloro che rientrano sia nella categoria del reddito sia in quella del merito scolastico. I settori culturali di applicazione, oltre a quello del libro, verranno definiti a gennaio con gli operatori economici interessati dalla misura. Allo studio anche possibili sanzioni per gli esercenti che si dovessero prestare ad eventuali truffe organizzate con i fondi destinati al contributo.




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