Hello Kitty multata dall'Unione europea: «Non rispetta le regole sulla concorrenza»

La gattina Hello Kitty è il personaggio più famoso della nota azienda giapponese Sanrio
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Martedì 9 Luglio 2019, 16:50
L'Antitrust Ue punta il dito contro Sarnio, il colosso giapponese famoso per i prodotti Hello Kitty, la gattina più amata dai bambini. Ha impedito ai commercianti di vendere le sue merci soggette a licenza ad altri Paesi all'interno del mercato unico. E dunque ha violato le regole della consorrenza, per la Commissione Ue. Di qui la multa da 6,2 milioni di euro. «I consumatori, sia che comprino una tazza Hello Kitty che un giocattolo Chococat, possono ora acquistare ovunque in Europa per avere accesso alle offerte più vantaggiose», ha commentato con soddisfazione la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.

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Oltre a Hello Kitty, Sanrio Company Ltd. concede in licenza, produce e commercializza prodotti che raffigurano My Melody, Little Twin Stars, Keroppi e Chococat. Attraverso la controllata Mister Men Limited, il gruppo giapponese detiene inoltre i diritti di proprietà intellettuale delle serie di personaggi animati negli «Mr. Men» e «Little Miss». Già a  giugno 2017 la Commissione aveva avviato un'indagine Antitrust su alcune pratiche di concessione di licenze e di distribuzione adottate da Sanrio, per verificare se l'impresa non avesse imposto agli operatori commerciali restrizioni illegali per limitare le possibilità di vendite transfrontaliera e online di prodotti soggetti a licenza all'interno del mercato unico dell'Ue.

Dall'indagine della Commissione è emerso che gli accordi di licenza non esclusivi di Sanrio violavano le norme dell'Ue sulla concorrenza.
Perchè a quanto pare l'azienda ha introdotto una serie di misure dirette per limitare le vendite al di fuori del territorio di competenza da parte dei licenziatari, ad esempio clausole che vietano esplicitamente tali vendite, l'obbligo di reindirizzare a Sanrio gli ordini di vendita non provenienti dal territorio di competenza e limitazioni relative alle lingue utilizzate sui prodotti di merchandising. La Commissione ha concluso che le pratiche illegali svolte da Sanrio per circa 11 anni (dal 1 gennaio 2008 al 21 dicembre 2018) hanno creato precise barriere all'interno del mercato unico e precluso ai licenziatari le vendite transfrontaliere in Europa, a scapito dei consumatori finali europei.
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