Coronavirus, risparmio alla prova dell'epidemia. Bernardi (Banca Generali): ora niente panico e vendite irrazionali

Marco Bernardi, vice direttore generale di Banca Generali
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Sabato 14 Marzo 2020, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 13:48

Coronavirus, l'emergenza si abbatte anche sul risparmio degli italiani. Una situazione imprevedibile un mese fa ma che ormai inizia a farsi sentire pesantemente, con gli indici che oscillano in modo pauroso fra crolli repentini e tentativi di recupero. A poco più di due settimane dall’inizio del contagio, le preoccupazioni generate dalla pandemia si estendono dunque dalla salute all'attività economica, che rischia di subire un colpo durissimo, e ai mercati. Dopo un 2019 che l’aveva incoronata regina dei listini globali, Piazza Affari ha registrato crolli mai visti, prima del parziale recupero di venerdì, e ha bruciato oltre 14 mesi di guadagni. Milano, però, non è sola: tutti i listini europei hanno messo a segno performance negative a doppia cifra.

 



«I risparmiatori ci stanno chiedendo con forza di guidarli nelle strategie per proteggere sia i patrimoni familiari che quelli legati all’impresa», commenta Marco Bernardi, vice direttore generale di Banca Generali, società che gestisce circa 69 miliardi di risparmi per conto di oltre 250mila clienti. «Il momento dei mercati è certamente complesso e la forte volatilità invita alla prudenza affidandosi a professionisti esperti nel valutare le posizioni del risparmio - continua -. In questa fase ci arrivano dalle famiglie del territorio tante richieste sugli investimenti ed è importante superare i rischi legati all’emotività per concentrarsi sugli obiettivi di lungo termine, controllando sempre al meglio il livello di diversificazione geografica e di decorrelazione tra le diverse asset-class».

Bernardi fa notare che la storia e le statistiche dicono che nel lungo termine i mercati hanno sempre reagito positivamente anche di fronte a crisi imprevedibili come quella attuale. «Nel 2009, l’influenza suina che partì dal Messico fece perdere pesantemente l’indice Msci Mexico che però nei tre mesi successivi salì addirittura del 25,7% - sottolinea ancora il manager di Banca Generali -. Comportamenti analoghi furono poi replicati dai mercati sia nel 2014 con Ebola che nel 2016 Zika. Se si guarda poi il caso più simile al Coronavirus, i numeri affermano che nel 2003 l’epidemia di Sars bruciò oltre 25 miliardi di dollari di Pil cinese che però furono rapidamente recuperati una volta cessato l’allarme mentre il principale indice borsistico - l’Msci China index - perse l’8,6% in due mesi prima di rimbalzare addirittura del 31%».

«L’attuale fase di correzione dei mercati non deve indurre al panico o a disinvestimenti irrazionali - osserva ancora Bernardi - certamente alcuni titoli come le obbligazioni governative hanno raggiunto livelli minimi di rendimento molto accentuati sull’ansia del momento, e le azioni hanno corretto velocemente, ma non dimentichiamo che non siamo comunque lontani dai massimi toccati solo poche settimane fa. E’ importante guardare alle asimmetrie di mercato e valutare le opportunità di alcuni settori come ad esempio il mondo del pharma o delle garanzie finanziarie solo per fare alcuni esempi. Complessivamente - conclude il vice direttore di Banca Generali - sempre meglio affidarsi al proprio consulente e adottare tre semplici regole: rimanere ancorati ai propri obiettivi; non effettuare tante operazioni; mantenere un elevato grado di diversificazione».
 

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