Nomine al Banco Bpm, l'ad Giuseppe Castagna rafforza la prima linea

Nomine al Banco Bpm, l'ad Giuseppe Castagna rafforza la prima linea
di Rosario Dimito
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 06:58

Il consolidamento dell’alleanza con Credit Agricole che ha spuntato l’esclusiva per la partnership assicurativa sul ramo danni, fa da sfondo alla riorganizzazione del gruppo Banco Bpm disegnata dall’ad Giuseppe Castagna per procedere a un ricambio generazionale della prima linea manageriale e avvicinarsi ancora più alle imprese. Il cda di martedì 29, svoltosi a Verona, secondo quanto risulta a MoltoEconomia, avrebbe preso visione di un nuovo schema che dovrà avere l’ok del comitato nomine e comprende il riassetto della controllata Banca Akros dove Marco Turrina è in uscita a fine anno. Il suo posto di ad non verrà coperto benché la banca d’affari di Piazza Meda resterà una spa, facendo crescere il peso di Giuseppe Puccio come dg e altre funzioni di mercato potrebbero confluire sotto la giurisdizione di Edoardo Ginevra destinato a diventare condirettore generale, al posto di Salvatore Poloni al fianco dell’altro condirettore generale, Domenico De Angelis. Akros potrebbe essere posta alle dipendenze della nuova divisione Cib guidata da Luca Manzoni il cui ruolo verrebbe valorizzato ulteriormente a riporto diretto di Castagna.

Ginevra ha iniziato l’attività in Bankitalia, poi è passato alla consulenza (Mc Kinsey e Oliver Wyman) arrivando in Bpm nel 2015 come chief risk officer. Tre anni fa era in corsa per la poltrona di ad di Sace. Carriera brillante per Manzoni, bocconiano con laurea in finanza aziendale, che rafforza il ruolo nel mondo corporate dove è ben inserito e accreditato per competenze, capacità relazionali, oculatezza nella gestione del cliente. È in Bpm dal 2012, e nella sua carriera ha sempre operato nell’ambito del mondo delle imprese. Primo incarico in SocGen, quindi in Capitalia per occuparsi di corporate finance e m&a, poi responsabile corporate di Banca Roma e, a seguito della fusione con Unicredit, ha proseguito la carriera sempre nei rapporti con le imprese dove ha messo a frutto la sua versatilità, l’approccio diretto e umano, l’affabilità pur mantenendo nelle decisioni rigore e inflessibilità.

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