L'analisi di Stefan Rondorf (Allianz Global Investors) : a tutto bond se il Pil si contrae

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L'analisi di Stefan Rondorf (Allianz Global Investors) : a tutto bond se il Pil si contrae
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 06:00

Si può andare a caccia di opportunità interessanti tra i bond anche dopo l’aumento dei rendimenti delle ultime settimane?

Ad analizzare scenari e spunti di interesse è Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist di Allianz Global Investors. In effetti, i rendimenti dei Treasury Usa e dei Bund tedeschi a lunga scadenza sono tornati ai livelli del 2011 e per un breve periodo si sono attestati rispettivamente sopra il 4,25% e ben oltre il 2,5%.

Ci sono diversi fattori dietro l’aumento dei rendimenti, oltre all’incremento di quelli reali, nonostante ci stiamo chiaramente avvicinando alla fine dei cicli di inasprimento dei tassi. In primo luogo, se davvero la crescita Usa è più solida, i tassi di interesse dovranno restare alti ancora per qualche tempo. Inoltre, il deficit fiscale Usa più consistente del previsto alimenta l’offerta di bond sul mercato. Questo mentre tutte le banche centrali stanno riducendo gradualmente i rispettivi bilanci con un effetto ulteriore di prosciugamento della liquidità.

Infine, la decisione della Banca del Giappone di non intervenire ulteriormente per contenere i rendimenti, potrebbe spingere gli investitori locali a ridurre le posizioni in bond europei e statunitensi a favore dei più interessanti titoli giapponesi.

FARO SUL LUNGO

 Certi driver hanno per lo più un impatto di breve periodo. «Tuttavia, un investimento a lungo termine in obbligazioni governative è ragionevole se i rendimenti dei titoli superano l’inflazione», precisano gli esperti. Guardando ai Bund, sorge però qualche dubbio. Anche nell’ipotesi favorevole che la Bce manchi il target di inflazione del 2% solo di mezzo punto nel medio periodo, il rendimento attuale dei Bund decennali (2,5%) sarebbe appena sufficiente a preservare il potere di acquisto. Negli Usa, invece, sembra possibile ottenere un rendimento reale positivo. «Nel complesso sembra che i bond siano interessanti soprattutto per gli investitori convinti che i tassi torneranno a scendere nell’immediato e che quindi i prezzi saliranno». Un’ipotesi possibile in caso di contrazione economica significativa. In sostanza, i mercati obbligazionari non rappresentano più un “rischio senza rendimento”. Ora appaiono molto interessanti per tutti gli osservatori, anche se non risultano ancora del tutto attraenti. Dunque, «i rendimenti obbligazionari più elevati accrescono l’attrattività delle obbligazioni governative rispetto ad altre asset class», spiega Rondorf. Ciononostante, «gli investimenti azionari offrono maggiori possibilità, un ritorno che vada al di là del mero mantenimento del potere di acquisto a lungo termine».

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