Disabilità, la battaglia di una mamma: «Mia figlia Alice esclusa dalla scuola»

Disabilità, la battaglia di una mamma: «Mia figlia Alice esclusa dalla scuola»
di Teodora Poeta
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Giovedì 22 Aprile 2021, 23:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 01:20

In un Paese in cui si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità, si scopre che ci sono bambini fragili ai quali viene ancora negato un diritto sancito dalla Costituzione: il diritto allo studio. La scuola è aperta a tutti, recita l’articolo 34. Tutti tranne Alice, una bimba di Torino di 8 anni, che certamente non per scelta vive la sua giovanissima vita in sedia a rotelle con una tracheotomia e una peg perché affetta dalla sindrome di Pfeiffer di tipo 2. A denunciare apertamente sui social quanto sta succedendo è stata sua madre, Daniela Giordano, 43 anni, di Torino, aiuto cuoco in un asilo nido, proprio per il suo lavoro sempre circondata da bambini.

«Alice è stata iscritta quest’anno a scuola – racconta -, ma non ha mai potuto frequentare neanche un giorno perché la dirigente scolastica del suo istituto non si è presa la responsabilità di una bambina fragile come lei e non ha fatto frequentare i corsi per imparare ad aspirare la tracheotomia e la peg alle sue insegnanti». Eppure Alice è stata la prima bambina del Piemonte andata all’asilo per quattro anni, ovviamente con più assenze degli altri ma per scelta dei genitori, senza l’assistenza di un infermiere, né dei familiari. Una vera guerriera che ha saputo nel suo piccolo già conquistarsi una certa autonomia. E ora che si sarebbe dovuta trovare ad affrontare la scuola dell’obbligo, perché di questo adesso si tratta, le sbattono la porta in faccia. «La cosa più vergognosa – racconta ancora Daniela, che ha altri tre figli di 13, 19 e 23 anni che adorano la sorellina e la coccolano in tutti i modi, basta seguire la loro pagina Facebook “Gli amici di Alice” -, è che Alice non compare neanche nel pagellino sul registro elettronico. Per tutto l’anno scolastico, però, ci sono le sue assenze che devono essere giustificate e che io, a questo punto, non giustificherò».

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Prima dell’inizio dell’anno scolastico Daniela e suo marito hanno chiesto anche al loro pediatra se Alice avrebbe potuto seguire la scuola. «Ce lo ha certificato – spiega -: Alice può andare a scuola, ovviamente stando molto più attenta degli altri bambini. Ma noi questo già lo sappiamo e anche all’asilo nei mesi invernali non l’abbiamo mai mandata». Per Daniela la battaglia per sua figlia rappresenta una battaglia anche per tutti gli altri bambini con disabilità che vengono lasciati fuori dalla scuola dopo il suo della campanella. «Si parla tanto di inclusione scolastica, ma non è vero», ribadisce. «Quando è iniziato il periodo della didattica a distanza, non ci hanno fatto neanche una chiamata per far conoscere Alice agli altri bambini della classe. Niente». Quasi Alice fosse un fantasma in quella classe. Eppure a Daniela risulta che almeno una delle due insegnanti di sostegno per Alice sia stata assegnate alla classe. Qualcuno dovrà dare una risposta a questa mamma che chiede solo di poter mandare sua figlia a scuola.

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