Civitavecchia, sull'esame di terza media un coro di no alla ministra

Civitavecchia, sull'esame di terza media un coro di no alla ministra
di Vincenzo Sori
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Lunedì 11 Maggio 2020, 11:14
Tempi strettissimi, ansia da prestazione, dubbi e incertezze su organizzazione e fattibilità. Il videomessaggio social di venerdì della ministra Azzolina e la bozza dell'ordinanza concernente gli esami di Stato nel primo ciclo di istruzione per l'anno scolastico 2019/2020 hanno gettato nello sconforto una fetta importantissima del mondo della scuola. Se sarà confermato, infatti, entro la fine dell'anno scolastico i 900 alunni delle medie civitavecchiesi e del comprensorio dovranno preparare un elaborato e inviarlo al consiglio di classe. E, sempre entro il termine delle lezioni (che nel Lazio è fissato all'8 giugno), gli alunni presenteranno l'elaborato ai docenti del consiglio di classe in videoconferenza o con idonea modalità telematica sincrona. «L'argomento lo sceglierete insieme ai vostri docenti. L'esame vero e proprio quest'anno coincide con lo scrutinio finale», ha detto sorridendo la ministra.
PIOGGIA DI CRITICHE
Ma i presidi non ci stanno e chiedono tempo. «Innanzitutto sarebbe opportuno ricevere al più presto l'ordinanza che a oggi non è stata ancora emanata così la preside del Comprensivo via XVI Settembre, Francesca Licciardello -. Comunque quanto detto dalla ministra preannuncia uno scenario di difficile gestione perché i tempi di attuazione sono troppo stretti, tenendo conto anche delle necessarie delibere del collegio docenti e la conseguente impossibilità di gestire al meglio la didattica a distanza che deve andare avanti per tutte le classi, finali e intermedie». Se le indicazioni del ministero fossero confermate, vorrebbe dire infatti che da qui a meno di un mese i consigli di classe dovranno riunirsi e assegnare gli argomenti. Gli alunni, dal canto loro, dovranno elaborare il tema in un testo scritto e possibilmente anche grafico, per poi esporlo da casa via web. «Da due giorni sto lavorando con i docenti solo su questo così la dirigente della Carducci di Santa Marinella, Velia Ceccarelli . Sono molto critica nei confronti dello scenario prospettato dalla ministra Azzolina. Se avessimo accolto un alunno alla volta a scuola per presentare l'elaborato, così come nel secondo ciclo, non ci sarebbero stati problemi di sicurezza. Gli alunni e i genitori sono tristi, mentre i docenti sono convinti che chiudere così non abbia senso: e hanno ragione, perché dare 20 giorni di tempo per organizzare tutto è assurdo. L'elaborato online mi sembra un modo per congedare gli alunni con un bel sorriso e una frase di circostanza in una scuola ancora una volta considerata come il fanalino di coda della società».
ANNO ANCORA PIÙ CORTO
«C'è molta confusione spiega la preside della Flavioni, Francesca De Luca -. Questa fretta nel garantire la presentazione degli elaborati per le classi terze entro la fine delle lezioni comporta un'ulteriore riduzione dell'anno scolastico per stare nei tempi, soprattutto per chi ha tante classi terminali. Organizzare i consigli di classe da qui a fine mese non sarà semplice. Al contempo, dovremmo garantire una conclusione dignitosa per tutti e soprattutto equità di valutazione, con maggiore attenzione agli alunni con bisogni educativi speciali». «Nutro delle grandi perplessità in merito così la preside della Galice, Lucia Matarazzo . Mi sembra inverosimile che si riesca a fare tutto entro l'8 giugno. Il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha espresso alla ministra tutte le nostre perplessità e speriamo che nell'ordinanza se ne tenga conto. Sulle modalità dell'esame, è chiaro che è una situazione di emergenza e non poteva essere fatto diversamente; altrettanto vero è che la discussione di questa tesina potrebbe generare dei dubbi, che i docenti sono chiamati a fugare attraverso una valutazione complessiva equa».
 
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