Civitavecchia, Forza Italia ridotta aa tre consiglieri ma il rimpasto di giunta resta un rebus

Il palazzo comunale: per il sindaco Tedesco sempre più difficile riorganizzare la giunta accontentando tutti
di Pierluigi Cascianelli
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Martedì 2 Giugno 2020, 16:12
Rimpasto? Il cubo di Rubik rimane tuttora irrisolto. A Palazzo del Pincio, fra mille difficoltà amministrative, tiene ancora banco la questione politica. Dopo il passaggio di Giancarlo Frascarelli e Pasquale Marino da Forza Italia al Gruppo misto, tanti pensavano a un ritocco imminente in giunta. Invece, almeno per ora, tutte le pedine rimangono al loro posto. Il nodo resta proprio Forza Italia, che per il momento non retrocede nonostante la perdita di Frascarelli (nella foto) e Marino, mantenendo i due assessori uomini, Sandro De Paolis e Roberto D'Ottavio. Che non sembrano avere alcuna intenzione di alzarsi dalla poltrona di assessore, nonostante le pressioni dell'ala grassiana della maggioranza, cioè quella che fa capo al vice sindaco Massimiliano Grasso. Così come appare improbabile che la presidente del consiglio comunale Emanuela Mari abbandoni il ruolo di notaio del Comune per impelagarsi in giunta e occuparsi di bilancio. Lei che il prestigioso ruolo di arbitro del Pincio se l'è guadagnato sul campo, a suon di preferenze: 919. Un exploit che l'ha incoronata come la più votata di sempre nel consiglio comunale di Civitavecchia.
Così gli aspiranti restano ai box, ma sempre pronti a scattare al semaforo verde. Su tutti la meloniana Simona Galizia, il leghista Raffaele Cacciapuoti e il misto Daniele Perello. Deciderà il sindaco Ernesto Tedesco. O prima dell'approvazione del bilancio o subito dopo. Tornando alla decisione del duo Frascarelli-Marino di mollare Forza Italia, fa discutere la motivazione. A causa delle notizie apparse sui media lo scorso 25 maggio: così ci sarebbe scritto nel documento protocollato al Comune. In relazione probabilmente alla solidarietà espressa dal coordinatore azzurro D'Ottavio, insieme alla Lista Tedesco, verso la Mari stessa, vittima del furto dei documenti sul bilancio nel suo ufficio. I due giurano anche fedeltà a Tedesco e alla maggioranza, anche se con la loro mossa hanno sì riequilibrato le rappresentatività in assise, ma anche aggiunto pepe a un piatto già molto piccante.
 
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