Lasciato, manda le foto hard di lei alla madre della ex

Lei non vuole tornare, lui manda le loro foto hard alla madre della ex
di Teodora Poeta
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 07:40

Nell’era dei social c’è chi, troppo spesso, prova ad usare questi strumenti quando una storia d’amore finisce o è ormai agli sgoccioli per tentare di giocare le ultime carte, ma poi succedere di incorrere, irrimediabilmente, nell’illecito penale. Sono i rischi che capitano quando si vorrebbe a tutti i costi costringere qualcuno a restare insieme, usando la minaccia di divulgare in rete qualcosa di intimo che in passato si era condiviso.

È ciò che è accaduto ad una 50enne teramana che ad un certo punto ha dovuto denunciare alla polizia postale l’uomo con il quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale perché voleva divulgare su Facebook filmati e foto della loro intimità. Tra i due, dopo questa vicenda che risale all’estate del 2021, la relazione è terminata definitivamente, ma l’inchiesta che è stata aperta in seguito alla denuncia per il cosiddetto “revenge porn” è andata avanti fino alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura.

L’udienza preliminare che si è appena tenuta davanti al gup Marco Procaccini è stata però rinviata perché lui, un 49enne teramano (difeso dall’avvocato Massimo Ambrosi), è attualmente irreperibile e se nei prossimi mesi non venisse rintracciato potrebbe anche essere prosciolto con un non luogo a procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo.

Nei suoi confronti l’accusa è di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

La vittima, come in questo caso, è solitamente una donna, mentre il reato viene realizzato spesso dagli ex partner. Un copione che si ripete, interrotto dalla denuncia e solo dopo, purtroppo, che lui è riuscito in parte del suo intento. Chi ha ricevuto i video e le fotografie dal contenuto sessualmente esplicito della coppia è stata, infatti, la mamma della 50enne teramana alla quale l’uomo è riuscito ad inviare all’insaputa della sua ex e chiaramente senza la sua autorizzazione tutto il materiale. È quanto emerge anche dal capo d’imputazione dove gli vengono contestate pure le minacce di divulgare quello stesso materiale su Facebook. 

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