Palestra, pub, barca a vela: nonna Lidia a 99 anni non si ferma mai

«Il segreto è anche nell’alimentazione: pochi fritti, pochi dolci, olio quello buono, orzo la mattina»

Palestra, pub, barca a vela: nonna Lidia a 99 anni non si ferma mai
di Maurizio Di Biagio
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Mercoledì 10 Gennaio 2024, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 11:24

Novantanove anni e non sentirli. Lidia Cordoni in Curti a Teramo va in palestra, imbraccia gli attrezzi, usa i macchinari di lat machine, si dirige al tapis roulant oppure alla cyclette, con una facilità da 50enne, per un’ora o due. Spesso la si vede in barca a vela, assieme a suo figlio Piero istruttore galleggiare sullo specchio d’acqua dell’Adriatico. Non disdegna il pub: recentemente appena dopo pochi giorni dall’apertura s’è fatta accompagnare da suo figlio Piero al Mac Donald’s di Circonvallazione Ragusa dove ha preso  un cheeseburger con bacon, il suo favorito. Divora settimanali e libri dalla parrucchiera. E scrive, forse l’unica attività meno pericolosa alla sua età. Lo fa dove capita, su fazzoletti di carta, su quaderni, appena gli viene l’ispirazione di vita vissuta.

«Le cose che si sentono bisogna dirle e subito» chiarisce con la sua calma. Lidia è una donna minuta che ha vissuto intensamente i suoi 99 anni. Occhi vispissimi ti scruta dal basso verso l’alto senza mostrare la fatica dell’età. Le amiche la chiamano quando c’è da fare shopping e la usano come una sorta di personal shopper dal momento che ha un gusto molto apprezzato, in più giovane età aveva dispensato corsi per sarte, questo dopo essere tornata da scuola (insegnava a Montefino alle scuole medie Educazione Tecnica) a bordo della sua Fiat 1100: «Partivo la mattina alle 5». Per la palestra è stata avvantaggiata dal fatto che il figlio ne possiede una «però mi piace tenermi in forma, visto che le mie colleghe hanno diversi problemi, io mi curo così». Invece per quanto riguarda la vela «è un ricordo di mio marito Manlio, morto anni prima, che mi aveva promesso una volta andati in pensione di fare il giro dei mari con un cabinato». E da allora è quasi un suo chiodo fisso farsi trascinare dalle onde e venti: in famiglia l’amore per questo sport è così dominante che la nipote si chiama Alisea, il nome di un vento (l’altra è Costanza).

Il segreto di tanta vitalità? «Forse perché mi faccio scivolare le cose» risponde. «Fa bene alla qualità della vita». L’altro segreto è «l’alimentazione: pochi fritti, pochi dolci, olio quello buono, orzo la mattina».

Anche se viene subito smentito dal figlio: «Mangia di tutto, le piacciono le cose ghiotte». Lei accanto ride con gli occhi minuti. «Difatti - prosegue Piero – la sua pizza preferita è la margherita con peperoni e cipolla caramellata». Fino a 65 anni sciava, poi un brutto incidente d’auto l’ha bloccata per un po’: ha ripreso l’attività a 90 anni «ma ora ho appeso gli sci al chiodo». Vive in viale Crucioli al secondo piano di un immobile, al primo c’è suo figlio «ma mi faccio agevolmente le scale e vado a mangiare da lui oppure lui viene da me». Nella sala ha due alberi e un presepe e dice più volte che le piace la bigiotteria «quella luccicante». «Riporto pensieri a penna su carta quando mi capita, quello che sento dentro, considerazioni della vita più che altro, non le poesie. Se ti viene in mente qualcosa e poi le chiudi dentro un cassetto (nel frattempo compie il gesto con la mano di ripiegare un orlo di tovaglia, ndr) così non va bene. Le cose si dicono. O si scrivono». E ride. 

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