Cortellesi al cinema a Pescasseroli: «Qui mi sento a casa»

Cortellesi al cinema a Pescasseroli: «Qui mi sento a casa»
di Sonia Paglia
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Sabato 6 Gennaio 2024, 07:26

Nella sala gremita del cinema di Pescasseroli, intitolato al regista Ettore Scola, era presente l’attrice Paola Cortellesi per presentare il suo film in bianco e nero, “C’è ancora domani”, che tratta la violenza di genere e i diritti delle donne. La Cortellesi, brillante e simpatica, indossando gli abiti tipici della montagna, ha ringraziato il pubblico presente. «Sono qui per dirvi grazie. Pescasseroli è il mio posto d’adozione. Mi sento a casa mia. Sono vestita con gli scarponi, perché in “lungo”, non mi sembrava consono. Ringrazio ancora tutto il cinema, per quello che riesce a fare, in un momento in cui i cinema chiudono. Roma è un cimitero in tal senso. Riuscire a riempire questa sala, mi inorgoglisce. Nelle sale cinematografiche, le persone voglio condividere con gli altri, anche con estranei, le emozioni che si provano. Spero che vi piaccia il mio film e vi diverta. Che usciate da questo cinema, contenti».

Poi ha ironizzato su suo marito, il regista Riccardo Milani, dicendo che «tra noi c’è una conoscenza affettuosa.

Un affetto. Ecco». La coppia di artisti, trascorre lunghi periodi a Pescasseroli. Da diversi anni hanno acquistato una casa immersa nel verde, situata nella periferia del paese, vicino l’abitazione della scrittrice Dacia Maraini. “C’è ancora domani” nato dall’idea di Paola Cortellesi, che ha scritto la sceneggiatura con Furio Andreotti e Giulia Calenda, è il film con il maggior incasso nelle sale italiane. Presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma 2023, ha vinto tre riconoscimenti: Premio del pubblico, Premio Speciale della giuria e Menzione speciale, migliore opera prima. La trama si basa sulla vita delle donne, nel secondo Dopoguerra in Italia. E’ ambientato a Roma. Delia, madre di tre figli, è sposata con Ivano, interpretato da Valerio Mastandrea, che, per sfogare le proprie frustrazioni, la picchia continuamente. La Cortellesi si è ispirata alle storie raccontate dalla propria nonna e dalla propria bisnonna.

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